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Convegno

Il calvario di Tortora e la giustizia italiana 40 anni dopo

Il calvario di Tortora e la giustizia italiana 40 anni dopo

di Andrea Grassi

01 Dicembre 2023, 03:01

Sono passati quarant’anni dal calvario giudiziario e mediatico che Enzo Tortora subì, ingiustamente. Una macchia indelebile nella storia della prima Repubblica che Parma, ieri, ha voluto ricordare con una doppia iniziativa: l’inaugurazione di un parco intitolato al conduttore televisivo e il convegno dal titolo «Enzo Tortora, dove eravamo rimasti?».

Quest’ultimo si è svolto alla sede centrale dell’Università ed è stato organizzato dalla Camera Penale di Parma, con il patrocinio del Comune e la collaborazione dell’Ordine degli Avvocati e della Fondazione dell’Avvocatura Parmense. Tra gli ospiti c’era anche Francesca Scopelliti, compagna di Tortora che con lui ha condiviso il dolore per la sua ingiusta condanna. «Chi vive l’errore giudiziario è come se vivesse uno tsunami» ha raccontato. Era il 17 settembre 1985, infatti, quando Tortora venne condannato a scontare dieci anni di carcere a causa delle false accuse di alcuni pentiti di mafia. «Anche quando questo dolore si placa – ha continuato Scopelliti – rimangono i relitti e le cicatrici, e l’orologio della vita non torna indietro. Quello che io chiedo è che ci sia una politica giudiziaria di prevenzione all’errore a partire dalla consapevolezza del peso delle valutazioni dei pubblici ministeri». Al convegno era presente anche il sindaco Michele Guerra, che ha dichiarato: «Il caso Tortora fu un esempio forte di come mediatizzazione e giustizia siano andate a braccetto durante quella tragedia. Senza quel terribile episodio oggi saremmo qui a parlare di lui come di un grande innovatore della comunicazione e della tv italiana». A sottolineare la delicatezza del ruolo dei media e della comunicazione nei casi giudiziari c’è stato, poi, l’intervento di Davide Varì, direttore del quotidiano «Il Dubbio». «Quello di Enzo Tortora – ha spiegato – fu, probabilmente, il primo caso giudiziario in Italia in cui l’attenzione mediatica ha avuto un potere talmente alto da distorcere i processi. La mia idea è che prima delle sentenze non dovrebbero esserci rapporti tra i media e i palazzi di giustizia».

I numeri riguardo agli errori giudiziari che si verificano attualmente in Italia, purtroppo, non sono ancora positivi. «Ogni anno vengono risarcite circa 900 persone per errori giudiziari - ha dichiarato Michele Cammarata, presidente della Camera penale di Parma -, questo vuol dire che in media 3 persone al giorno vanno in galera ingiustamente». Cammarata ha spiegato che, dal 1990 ad oggi, si è speso quasi un miliardo di euro in risarcimenti. Durante l’incontro sono intervenuti anche Francesco Mattioli, presidente del consiglio dell’Ordine degli avvocati di Parma; Luigi Angiello, presidente della Fondazione dell’avvocatura parmense; Fabio Cassibba, ordinario di Procedura penale dell’Ateneo; Alessandra Palma, delegato di Giunta dell’Unione delle camere penali italiane per l’osservatorio «Errore giudiziario» e Paolo Moretti, avvocato, che ha moderato l’incontro.

Andrea Grassi

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