Stadio
È il mese di febbraio quello che si devono ora segnare sul calendario i tifosi del Parma per conoscere il futuro del loro stadio Tardini. Entro la fine di quel mese dovrebbe infatti arrivare il tanto atteso esito della Conferenza dei servizi, l'organismo chiamato ad esprimersi sul progetto del nuovo impianto finanziato dal Parma calcio e redatto dallo studio Zoppini di Milano. Dopo la richiesta di ulteriore documentazione sul nuovo impianto era infatti slittato a data da destinarsi il primo termine dei lavori dell'organismo decisionale; ora emerge questa nuova possibile data di chiusura. Entro il 24 dicembre infatti i progettisti ed il Parma calcio depositeranno la documentazione suppletiva richiesta dagli uffici ed il faldone (che dagli iniziali 650 elaborati è già salito ad oltre quota 700) arriverà negli uffici preposti per essere esaminato. A quel punto passeranno altri 10, 15 giorni per una prima verifica dei documenti per poi, a quel punto, convocare nuovamente la Conferenza dei servizi che, salvo ulteriori richieste, avrà trenta giorni di tempo per esprimere il proprio giudizio finale.
Ci sarà, va detto, anche un ultimo passaggio in consiglio comunale per il cosiddetto «diritto di superficie».
Gli enti coinvolti
Ad esprimersi sullo stadio saranno sempre 12 fra enti e amministrazioni. Al tavolo della Conferenza siedono infatti Provincia di Parma, Soprintendenza, Prefettura di Parma, Questura di Parma, Arpae, Ausl, Vigili del Fuoco, Ireti, Atersir, Consorzio Bonifica Parmense, Cellnex (telefonia) e Inwit (infrastrutture wireless). Inoltre sono chiamati ad esprimere il proprio parere otto settori dell'amministrazione comunale: opere pubbliche, pianificazione e sviluppo del territorio, mobilità e trasporti, transizione ecologica, attività produttive e edilizia, patrimonio e facility management, sport e giovani oltre a Parma Infrastrutture spa.
I chiarimenti richiesti
Da nessuno di loro, sino a questo momento, sono state avanzate vere e proprie opposizioni al disegno generale commissionato dal Parma calcio. Lo ha ribadito anche il vicesindaco Marco Bosi che ha parlato di osservazioni che «riguardano soprattutto il cantiere e non mettono in discussione l’impianto progettuale». Nessuno avrebbe posto insomma l'attenzione sull'altezza delle tribune, l'ampiezza delle aree commerciali oppure sulla piazza (più ampia di quella inizialmente ipotizzata) che sarà collocata nell'area antistante lo stadio dove è presente il portale storico. «Per quel che concerne i rapporti con la Soprintendenza - ha specificato su questo punto Bosi - il Parma calcio ha dimostrato piena disponibilità a recepire le indicazioni e ha impostato un dialogo fattivo, fruttifero e migliorativo per il progetto» e, al momento, non risultano infatti depositate osservazioni dall'ente di tutela del patrimonio architettonico.
Lo stadio temporaneo
E se dovesse accendersi il semaforo verde a febbraio, il Parma calcio, come confermato alcune settimane fa da Luca Martines, Managing director corporate del club crociato, sarebbe sempre in grado di rispettare i tempi di costruzione del nuovo Tardini in 28 mesi chiudendo l'attuale impianto per far iniziare il cantiere già a partire dalla prossima stagione.
Più complesso invece l'iter per l'impianto temporaneo che dovrebbe accogliere per due stagioni le gare interne del Parma. I tre mesi che di fatto si sono persi rendono infatti molto più difficile terminare il percorso per costruire, o ammodernare, uno stadio in provincia di Parma. Un iter tutto da definire, per questo più complesso nei pochi mesi che mancano all'avvio della prossima stagione, anche se il club ci spera ancora, «resta la nostra priorità» ha ribadito più volte lo stesso Martines. Proprio per questo motivo i sopralluoghi non si fermano e le ipotesi restano Fidenza, sia un nuovo stadio ex novo nella zona nord del comune che ridisegnando il Ballotta, Noceto, Mezzani e Monticelli Terme, anche se resta più percorribile il trasferimento allo stadio Garilli di Piacenza. L'impianto piacentino non è al momento a norma per ospitare match di B o di A ma gli interventi necessari per renderlo agibile richiedono tempi più ristretti e pratiche burocratiche molto più snelle. Se non si restasse in provincia, i match in casa potrebbero quindi disputarsi qui.
Giuseppe Milano
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata