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Intervista

Stefano Bollani martedì al Regio: «Sarà un turbinio di emozioni»

Stefano Bollani martedì al Regio: «Sarà un turbinio di emozioni»

10 Dicembre 2023, 03:01

Un artista alla mano!

Riprendo il gioco di parole di un sempre-brillante collega che, anni fa, così sintetizzò il talento nelle mani e la grande comunicativa di Stefano Bollani.

Ora come allora, Bollani si conferma alla mano: modi affabili e magia sui tasti. Ora come allora, Bollani, 51 candeline appena soffiate, si prepara a suonare al Regio: martedì alle 20.30 con lo spettacolo «Piano Solo» per «Natale Insieme», occasione di musica e condivisione che Fondazione Cariparma offre alla città e andata presto tutta esaurita.

Partiamo da qui, nella chiacchierata «alla mano»: la musica come dono alla città.

«È davvero una gran bella cosa - sorride al cellulare la voce di Bollani - e non mi accade spesso, anzi devo veramente andare indietro con la memoria per trovare un'altra occasione analoga. E poi pensare che il regalo sono io, un ruolo bellissimo!».

Il jazz vive di improvvisazione per cui sappiamo che è difficile chiederle come sarà il concerto, ma ci proviamo.

«Farò la scaletta il giorno stesso del concerto. E comunque la conoscerò solo io, per cui sarò libero di tradirla e non lo saprà nessuno... Sicuramente ci saranno brani miei, ci sarà un omaggio al mondo del cinema, suonerò la colonna sonora che ho composto per il film “Il pataffio” con cui in maggio ho vinto il David di Donatello (Miglior compositore, ndr). Magari mi spingerò fino a Nino Rota. Le mie passioni sono tante».

A Parma ha un caro amico, Leo Ortolani.

«Sì, e sarà l'occasione per incontrarlo. A proposito, non l'ho ancora invitato al concerto, appena riattacco lo faccio, prima che lo legga dal giornale».

Torniamo al cinema: se dovesse indicare la colonna sonora che ha nel cuore?

«Quella che mi commuove istantaneamente è quella di Nino Rota per “Amarcord” di Fellini. Mi commuoveva già da ragazzino, prima ancora di aver visto il film. Quindi è stata un'emozione prima musicale, dopodiché una musica così bella si è legata a un film meraviglioso. Però è accaduto dopo. Tant'è che quando ho visto visto il film, ho pensato: “Bravo Fellini, hai fatto il film giusto su quella musica”. E poi ho scoperto che era stato così, che la musica era nata prima del film».

La musica comunica sempre. Forse non sempre e solo sentimenti positivi. Di fronte all'orrore delle violenze sulle donne, c'è chi accusa anche i messaggi della «trap».

«Qui si apre un discorso enorme, provo a dire in sintesi. La musica non può far male a nessuno, non può portare guerra perché la musica è armonia. E anche quando non ti convincono le armonie di un brano, hanno sempre un senso perché sono incontri di note. La musica è sempre incontro e in questo senso vanno assolti tutti. Certo io non sono un fan di quei testi, quindi non starò qui a difenderli».

Invece, il segreto del successo di una trasmissione diventata un cult come «Via dei matti n.0», su Rai3, con Valentina Cenni?

«È fatta con molto amore, da una squadra che è diventata una famiglia. Ed è fatta da una famiglia, Valentina e io siamo una famiglia. Direte che è il segreto di Pulcinella e io risponderò che è proprio così perché in tv molto spesso un conduttore sta raccontando cose scritte da altri. Noi invece parliamo solo delle nostre passioni, un grande privilegio».

Per lasciarci, quale messaggio al pubblico del Regio che la attende?

«Che deve venire a divertirsi! Sarà un turbinio di emozioni. Alla fine del concerto chiedo sempre al pubblico cosa avrebbe voluto sentire per fare un medley: e vi assicuro che è un momento di coinvolgimento molto bello».

Mara Pedrabissi

© Riproduzione riservata

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