RACCOLTA DIFFERENZIATA
Raccolta dei rifiuti: un tema incandescente. E ora che in centro storico debutteranno (a partire da gennaio) i bidoncini grigi al posto del sacco usa e getta per la raccolta dell'indifferenziato la polemica è tornata a divampare. Da una parte c'è un comitato, più la consigliera e deputata leghista Laura Cavandoli, che attacca il Comune e dall'altra c'è l'amministrazione che ribatte con l'assessore Gianluca Borghi (Ambiente).
L'attacco del comitato
«Dal sacchetto al bidoncino ovvero dalla padella alla brace per i cittadini. L’introduzione del bidoncino individuale per il rifiuto residuo, che ha sostituito il sacchetto usa e getta, ribalta sui cittadini il problema del degrado provocato da una raccolta insostenibile», tuona il direttivo del comitato Parma in centro composto da Sandro Milani, Francesca Zanetti, Giacomo Ippolito, Cristina Menozzi e Vincenzo Siennica. «Le indicazioni fornite da Iren sono drastiche: il bidone va ritirato appena dopo la svuotatura . Un’altra incombenza per cittadini e imprese che dovranno vigilare sull'orario di svuotatura personalmente o delegando, ovvero pagando, qualcuno», scrivono in una lettera di protesta firmata da una cinquantina di residenti del centro. «Le nostre case e i negozi con spazi ristretti, senza balconi e cortili non sono adatti per accumulare rifiuti in attesa della svuotatura».
Per il comitato «una città come la nostra a vocazione universitaria, e che vorrebbe essere anche a vocazione turistica, non può continuare ad imporre un metodo difficilmente comprensibile a chi soggiorna in modo saltuario e che, non riuscendo ad esporre nei giorni convenuti, lascia, poi, sacchetti in giro».
Laura Cavandoli, la scorsa settimana, aveva presentato un'interrogazione per criticare la violazione della privacy (i bidoni sono stati consegnati con il nome del titolare scritto in stampatello) e l'introduzione di una modalità di raccolta «pericolosa per la circolazione stradale, scomoda e sicuramente più rumorosa rispetto al sacco usa e getta».
Il Comune ribatte
Nella sua replica, l'assessore Borghi promette prima di tutto «servizi integrativi di raccolta e nuove ecoisole aperte 24 ore su 24».
Fatta questa premessa, va dritto al punto. «Tutti hanno il bidoncino. Il sacco a perdere è un sistema in uso in un solo quartiere della città (Parma Centro) mentre in tutto il resto della città e in tutti gli altri comuni del bacino Iren si utilizzano i bidoncini. Il sacco può perdere liquidi, essere rotto dagli animali, ha la tendenza ad essere esposto più frequentemente e in modo anticipato molto più del contenitore rigido. Tutte questioni che non danno una buona immagine del nostro centro storico».
Poi c'è il nodo dell'esposizione e del ritiro. «Abbiamo distribuito 15.000 bidoncini in centro storico e l’invito rivolto a tutti gli utenti è quello di ritirare il bidoncino subito dopo la vuotatura nell’interesse del singolo utente». Questo è il suggerimento. «Ma da regolamento - chiarisce - si ha tempo per tutta la giornata successiva alla vuotatura. Il bidoncino può pertanto essere ritirato al mattino quando si esce per andare a lavorare, in pausa pranzo o anche la sera quando si rientra. Il Comune non intende ribaltare alcuna responsabilità sui cittadini».
r.c.
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