PARMA
«Come si può commentare? Abbiamo gli appartamenti distrutti, siamo disperati, non sappiamo quando potremo rientrare a casa e adesso dobbiamo fare anche i conti con gli sciacalli? Le sembra normale».
No, normale proprio no. Eppure questa è la situazione in cui si trovano a vivere gli abitanti della palazzina al civico 38 di via Baganzola, devastata tre giorni fa da un incendio: prima a colpirli sono state le fiamme, ora ci si mettono pure i ladri.
Persone senza scrupoli che, nelle scorse ore, si sono presentate al condominio di quindici appartamenti resi inagibili dal rogo e hanno cercato di entrare negli appartamenti e persino di portare via il rame di pluviali e canne fumarie caricandolo su un camion. Solo un vicino che si è messo a fotografarli li ha convinti ad allontanarsi.
«Almeno per ora: ma temiamo che tornino. Ecco perché tutti noi – prosegue una residente – abbiamo subito provveduto a recuperare oro e oggetti di valore per portarli al sicuro». Una scelta quasi obbligata: le abitazioni dei primi due piani sono inagibili, ma tutto sommato ancora si riesce ad entrare. Al terzo piano, invece, ci sono in pratica solo ceneri e tizzoni.
«I danni sono pesantissimi e stiamo aspettando che si inizino i lavori per installare un tetto provvisorio. Ma pensare che mentre noi siamo lontani dalle case ci sono persone che ci portano via quello che è rimasto scatena una gran rabbia».
Anche perché i ladri hanno agito con una sfrontatezza sconcertante: ci sono foto dove si vedono intenti a caricare il rame contorto dei pluviali caduto a terra sul cassone di un camion. E qualcuno racconta di averli visti salire sino all'ultimo piano per arraffare quello che è rimasto.
«D'altra parte non saranno certo le fettucce lasciate dai vigili del fuoco dopo la messa in sicurezza a fermarli – conclude un'altra residente che fa la conta dei danni –. Non sappiamo dentro i muri quale sia la situazione delle tubature e quali problemi lasceranno le infiltrazioni dell'acqua usata per spegnere l'incendio. Ma soprattutto non sappiamo, quando ci chiudiamo la porta alle spalle, se la ritroveremo forzata». Poi dopo una pausa: «Se m'avessero detto che questo sarebbe stato il mio Natale davvero non c'avrei creduto».
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