parla Giuliano landini
Era iniziato alla perfezione il 2024 della motonave Stradivari, la più grande imbarcazione per acque interne d’Italia e «gioiello» galleggiante della Bassa. Il veglione di Capodanno aveva registrato il «tutto esaurito» e a bordo, oltre al tradizionale cenone, la festa era proseguita fino a notte inoltrata tra musica e brindisi.
Salutato il nuovo anno, al capitano Giuliano Landini, proprietario della nave, non restava che dare una bella pulita prima di prendersi qualche giorno di pausa. «A gennaio non si lavora – spiega Landini – ma sulla nave andiamo lo stesso tutti i giorni perché ci sono sempre cose da fare. E poi ci sono strumentazioni elettroniche e frigoriferi: se salta la luce è un pasticcio».
E giovedì mattina il controllo ha riservato una brutta sorpresa. Ad attenderlo non c’erano i guai causati da un black out improvviso ma i danni di un vero e proprio raid vandalico.
«Abbiamo visto subito vetri sparsi da tutte le parti – ricorda con ancora una punta di rabbia nella voce – e subito dopo i divanetti che galleggiavano nel fiume». E’ poi bastato salire a bordo per vedere che chi aveva «assaltato» la Stradivari non aveva lasciato niente di intoccato: gli estintori erano stati scaricati sul ponte, riempiendolo di polvere. «Quantificare il danno è difficile: direi che per sistemare tutto ci sono da spendere almeno 5mila euro, senza considerare la manodopera». E riparare non è nemmeno così immediato: alcune cose di questa motonave devono essere infatti essere fatte su misura. «Fortunatamente siamo riusciti a rifinestrare tutto subito per evitare che piovesse dentro altrimenti i danni sarebbero lievitati di parecchio».
Ma la regina del Po non è stata l’unica ad essere presa di mira: solo al porto di Boretto, nei giorni scorsi, sono stati rotti i vetri dell’ufficio turistico e fatti danni al ristorante. Da alcune indiscrezioni sembra però che le scorribande siano destinate a finire presto: i carabinieri stanno già visionando le riprese delle telecamere per riuscire a dare un nome ai componenti della banda di vandali – che hanno agito maldestramente coperti da cuffie e sciarpe - e presentare il conto di tutti i danni. Ma nel frattempo, la «sentenza» degli utenti dei social network è già stata emessa: lo sfregio alla Stradivari non può passare liscio. «La nostra nave richiama turisti: solo a capodanno molte persone sono arrivate qui anche da lontano per godersi la magia di una serata in navigazione sul Po – sottolinea Landini – e quasi tutti hanno approfittato dell’occasione per fermarsi qualche giorno a scoprire il territorio, tra buon cibo, piccoli musei, bellezze naturalistiche e dimore storiche». Ma soprattutto, la Stradivari è un simbolo della Bassa e, come tale, «toccarla» equivale a sfidare tutta la sua gente.
Chiara De Carli
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