Finti agenti delle forze dell'ordine
Il copione è sempre lo stesso: arriva una telefonata da uno sconosciuto che si presenta come appartenente alle forze dell'ordine e che racconta una storia da rabbrividire.
«Suo figlio ha avuto un incidente e qualcuno si è fatto molto male - spiega il truffatore che parla a raffica con il tono sbrigativo di chi a simili brutte storie ha fatto il callo. - Quindi se vuole evitare che finisca in guai ancora più seri è necessario che venga pagato un risarcimento alla vittima. E, sia chiaro, non c'è un minuto da perdere».
Mettetevi nei panni della persona che riceve quella chiamata: è sola, è anziana e si sente mancare il fiato pensando che il figlio rischia grosso. Cosa può fare? Pagare, è ovvio, dando tutto quello che si può.
Proprio quello che ha fatto una donna di 80 anni di Parma, che dopo la telefonata ha messo insieme tutto quello che ha potuto: denaro contante, gioielli, i ricordi di una vita e ha atteso quello che, secondo il finto agente, sarebbe stato un suo collega.
L'uomo, ovvero il complice, si è presentato poco dopo e ha garantito che denaro e preziosi sarebbero stati usati come protezione economica per il figlio. Poi, senza fretta, se n'è andato. Quando poco dopo il figlio, che ovviamente non sapeva nulla, ha contattato la madre, la donna ha compreso cosa era successo. Ma era troppo tardi.
A quel punto ha chiamato i carabinieri, che sono subito intervenuti cercando qualche traccia utile per arrivare ai colpevoli. Ma si tratta di una ricerca difficile.
Ecco perché i carabinieri, che per sensibilizzare i cittadini organizzano con frequenza incontri e conferenze, ricordano che ci sono regole fondamentali, che vanno sempre rispettate. In primo luogo non bisogna mai fare entrare in casa sconosciuti anche se si presentano come incaricati di enti pubblici. E soprattutto occorre diffidare di chi si presenta come avvocato e racconta di incidenti o problemi per i quali occorre pagare somme in poco tempo.
Gli uomini dell'Arma, al contrario, suggeriscono sempre di non avere fretta e prima di assecondarli telefonare al 112 per un controllo. Se si tratta, in effetti, di un operatore delle forze dell'ordine, lo potranno confermare. In caso contrario potranno intervenire per bloccarlo.
Luca Pelagatti
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