Il caso del cagnolino
Scomparso e ritrovato. È durata diverse ore l'«odissea» di Takoda. Inizialmente allarme e sgomento al canile municipale «Lilli e il vagabondo», in zona Mercati, dove l'altra notte qualcuno si sarebbe introdotto nella struttura e avrebbe portato via il piccolo meticcio, lì da ottobre. Poi, grazie all'impegno delle guardie zoofile del Nucleo difesa animale del Comune e alla segnalazione di un cittadino che, dopo aver letto gli appelli su Facebook, lo ha notato vagare nella campagna dalle parti di Baganzolino, ieri pomeriggio tutti hanno potuto tirare un sospiro di sollievo.
Al canile, però, parlano chiaramente di furto, tanto che il fatto, avvenuto l'altra notte, è stato denunciato alla polizia locale. «Io sono stata là fino alle 18,30 di ieri (sabato, ndr) e il cane c'era - spiega Donatella Signifredi, dirigente del Comune responsabile della Struttura operativa tutela della vita degli animali e responsabile di “Lilli e il vagabondo” -. Stamattina (ieri, ndr) mi hanno chiamato alle 8 per darmi questa brutta notizia». Qualcuno, dunque, si sarebbe introdotto nella struttura, che ospita attualmente un'ottantina di cani, e avrebbe puntato proprio Takoda dal momento che, come aggiunge la Signifredi, «nessun altro animale manca e non è stato rubato niente altro, ad esempio dagli uffici. Forse, visto che nel canile sono in corso dei lavori per rifare i box, qualcuno ha approfittato proprio di questa situazione precaria per entrare». All'interno non ci sono telecamere che però, continua la dirigente, «speriamo vengano presto installate. Un prezioso aiuto alle indagini potrebbe però arrivare da quelle che ci sono nelle vicinanze».
Takoda negli ultimi tempi non ha avuto un'esistenza facile. In ottobre, infatti, era stato visto vagare da solo e il Comune l'aveva recuperato e microchippato. Il proprietario era andato a riprenderselo ma dopo una ventina di giorni, Takoda era stato visto di nuovo in giro da solo. Nuovamente era stato riportato a «Lilli e il vagabondo» e il proprietario era tornato a più riprese a reclamarlo. «Dal momento che si era presentato in bici, mezzo non adatto per trasportarlo, non glielo avevamo potuto restituire - riprende la Signifredi -. Inoltre, all'indirizzo che ci aveva dato non
l'abbiamo mai trovato. Quindi, il cane, che nel frattempo è diventato di “proprietà” del Comune, è rimasto da noi».
M.Cep.
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