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Telefono amico, sempre più richieste d'aiuto. Ed è allarme giovani

Telefono amico, sempre più richieste d'aiuto. Ed è allarme giovani

di Anna Pinazzi

21 Gennaio 2024, 03:01

Dall’altro capo della cornetta, c’è sempre qualcuno che risponde. Proprio come farebbe un amico o un’amica nei momenti di difficoltà. Si tratta del servizio di supporto Telefono amico Parma, un progetto dell’Assistenza pubblica, nato 30 anni fa con l’obiettivo di contribuire a diffondere una cultura dell’ascolto, creando una realtà nella quale le persone si possono sentire meno sole. Gli operatori volontari che si dedicano a questo servizio attraverso «un ascolto reciproco e libero da pregiudizi» rispondono al telefono tutti i giorni dell’anno, anche nei giorni di festa. Nel corso del 2023 hanno ricevuto più di 5mila chiamate: «Le telefonate sono sempre di più, come il bisogno di essere ascoltati: nello scorso anno le richieste sono aumentate del 37% - fa sapere Tilde Silvestri, consigliere dell’Assistenza Pubblica con delega al servizio di Telefono amico Parma -. Le persone che si rivolgono a noi sono alla ricerca di un aiuto e confidano nell’anonimato del nostro servizio per potere raccontare le difficoltà emotive che non riescono a esprimere nel contesto dove vivono, nella loro quotidianità». Le difficoltà sono varie, prima fra tutte la solitudine: «Dalla depressione al disagio psicologico e familiare fino alle difficoltà economiche: le situazioni di cui ci parlano sono tante e diverse. Emerge, però, sempre di più la solitudine - spiega Silvestri -. Forse per la fretta, forse perché sono cambiate le relazioni, le persone di tutte le età ci chiamano per un momento di compagnia, di condivisione, di supporto: emerge proprio il bisogno di essere ascoltati e di poter parlare».

Questa condizione non è più, come negli anni passati, tipica solo di avanzate fasce d’età, ma da qualche tempo si riscontra sempre più anche tra le giovani generazioni. «Quello dei giovani è veramente un mondo incredibile e complesso: hanno tanto, tanto bisogno - riprende la delegata di Telefono amico Parma -. Secondo me, si può parlare di una vera e propria emergenza emotiva: non si sentono capiti, compresi, né dalla famiglia né dalla società né dagli amici. Hanno l’urgenza di comunicare e di dire: “Ho un’emergenza emotiva, ho bisogno di parlare, ho bisogno che qualcuno mi ascolti”». Anche per questo, per essere più raggiungibile dai giovani, Telefono amico nazionale ha aperto un canale WhatsApp attraverso cui è possibile parlare con i volontari. Un servizio che si aggiunge alla linea telefonica sempre attiva dello 0521/284344 (al lunedì dalle 17 alle 20, il martedì dalle 20 alle 23 e da mercoledì a domenica dalle 17 alle 23).

Ci sono, poi, periodi dell’anno in cui le telefonate aumentano notevolmente: «Durante le feste, che sia Natale, Pasqua o Ferragosto, le chiamate sono sempre di più, perché la solitudine si fa ancora più sentire - ammette Silvestri -. Noi ascoltiamo tutti con piena disponibilità e attenzione partecipata, accompagnando la persona che ci chiama nel suo desiderio di condivisione, cercando di supportarla affinché possa ritrovare la fiducia in se stessa e nelle proprie risorse».

Anna Pinazzi

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