Un lavoratore instancabile
È morto improvvisamente a 62 anni Antonio Targa, che tutti chiamavano confidenzialmente Antonello. Ancora non si conosce la causa della morte: «Sabato pomeriggio doveva andare a lavorare al bar Primavera alle 16, ma non è mai arrivato - dice commosso il fratello Maurizio -. È stato trovato in casa sua purtroppo senza vita. Non sappiamo cosa possa essere successo: stava bene e lavorava sempre: non si fermava mai».
Un lutto che colpisce la famiglia Targa a soli tre mesi e mezzo dalla scomparsa di Maria Luisa Farinelli, la regina del «Bar Primavera» e moglie di Maurizio.
Proprio con lui, Antonello aveva acquistato nel lontano 1986 lo storico bar che si trova all'incrocio tra via Zarotto e via Torelli. Un bar che da sempre accoglie tanti parmigiani e di tutte le età. Tra questi anche molti tifosi, visto che al «Primavera» è stato fondato il «Parma Club Nevio Scala».
Antonio «Antonello» Targa era nato a San Pietro di Cavarzere, in provincia di Venezia, il 23 marzo del 1961. Dopo le scuole allora dette dell'obbligo, Antonello aveva frequentato un istituto professionale a Chioggia. Ma appena maggiorenne aveva raggiunto il fratello Maurizio, che lavorava all'autogrill di Vicenza. E già ai primi passi si capiva quanto Antonello fosse dedito al lavoro. E quanto fosse bravo. Anche quando Maurizio fu trasferito all'autogrill di Medesano, Antonello lo seguì, finché nel 1979 divenne responsabile dell'autogrill di Nure, in provincia di Piacenza. Poi, la svolta: «Nel 1986 io e Antonello insieme a mia moglie Maria Luisa acquistammo il bar Primavera - racconta il fratello Maurizio -. E siamo rimasti insieme fino al 2011. Dopodiché io e mia moglie ci siamo ritirati e al fianco di Antonello è entrato suo figlio Michel».
Padre e figlio sempre insieme nella gestione di un bar «molto impegnativo dalla mattina fino a notte inoltrata - continua Maurizio -. Colazioni, pranzi, aperitivi molto curati e non solo: una volta c'era il totocalcio, poi è arrivato il superenalotto, sono arrivate le ricariche telefoniche, la vendita di sigarette e sempre più servizi per il quartiere, per rispondere alle necessità della gente».
Un bar con il cuore nello sport e in particolare nel calcio. Ma ancora oggi sono in tanti i giovani e non più giovani che hanno l'abitudine di frequentare il bar Primavera, perché oltre a tutti i servizi che offre ci sono pure tre postazioni per vedere le partite contemporaneamente con i maxischermo. Uno è proprio in quel giardino del bar, dove oggi sorge un gazebo riscaldato, molto amato dai clienti più affezionati. Che dopo quasi quarant'anni sono ancora lì: quasi fosse una seconda casa. Merito della famiglia Targa, della loro accoglienza e della loro professionalità. Una famiglia molto unita e stimata: «Mio fratello Antonello era una persona molto seria - dice ancora Maurizio -: innamorato del suo lavoro. Non lasciava nulla di incompleto. E grazie alla sua passione, in ogni cosa che faceva era un maestro: era capace di fare tutto perfettamente. Anche il lunedì nel giorno di chiusura del bar lui era dietro al bancone per fare i conti, gli ordini e persino le pulizie. Quando il bar non era aperto perché magari ci prendevamo tutti la settimana di ferie, Antonello era dentro per fare quello che non riusciva a finire durante la routine quotidiana».
Un lavoratore instancabile, sempre presente nel suo «Bar Primavera». E sempre accanto all'inseparabile figlio Michel, con il quale riusciva a ritagliarsi il tempo per andare allo stadio. «Antonello era tifosissimo della Juventus e del Parma - conclude il fratello Maurizio -: ha avuto l'abbonamento in tribuna per dieci anni. E aveva una memoria di ferro: si ricordava le formazioni della squadra anno per anno. Mio fratello era davvero unico».
L'improvvisa scomparsa di Antonio «Antonello» Targa lascia nel dolore il figlio Michel, la moglie Antonella, il fratello Maurizio, la sorella Maria Grazia, i nipoti, pronipoti e parenti tutti. Con un successivo annuncio saranno comunicate la data e l’ora dei funerali.
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