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Intervista

Andrea Sannino di «Mare fuori» al Regio: «C'è bisogno di messaggi positivi»

Andrea Sannino di «Mare fuori» al Regio: «C'è bisogno di messaggi positivi»

di Pietro Razzini

30 Gennaio 2024, 03:01

Si può dire senza timore di essere smentiti che «Mare fuori» sia sul podio delle serie televisive più amate dagli italiani.

Giovedì 8 e venerdì 9 febbraio il pubblico parmigiano avrà l’opportunità di assistere alla versione teatrale della celebre fiction Rai. Appuntamento al Teatro Regio dalle ore 21. Il musical, prodotto da Best Live e inserito nella rassegna «Tutti a Teatro» realizzata da Caos Organizzazione Spettacoli in collaborazione con Arci Parma, porterà in scena personaggi visti da milioni di telespettatori sul piccolo schermo. Rosa Ricci, Dobermann, Totò, Micciarella, Milos e Nunzia: tutti i loro interpreti saranno nella nostra città per un appuntamento che si fregia della regia di Alessandro Siani. Tra le star presenti nel cast, anche il cantautore Andrea Sannino nel ruolo dell’educatore Beppe che, a differenza della serie, avrà una maggiore centralità nella storia: «Penso ci sia bisogno di dare messaggi positivi attraverso l’arte. Il mio Beppe canterà tanto e cercherà di migliorare la vita dei ragazzi all’interno del carcere».

È stato complicato entrare nel personaggio?

«Io sono di Ercolano, cresciuto nel vicolo Santa Rosa. Ho visto con i miei occhi le difficoltà dei giovani in una situazione, nel complesso, di grande umanità e condivisione. Tanti coetanei si sono persi durante il tragitto. In Beppe vedo molto di me».

Dal carcere si scruta il mare e i ragazzi sognano. Cos’è per lei il mare?

«Chiunque nella vita si è messo almeno una volta davanti a questa distesa blu per riflettere: unisce la speranza di un futuro migliore e la paura dell’ignoto. Il bene e il male. Proprio come i ragazzi, con una corazza che li veste da cattivi e un animo profondo e ricco di buoni propositi».

Cosa può raccontare, quindi, dei suoi giovani compagni di viaggio?

«Sono grandi professionisti nonostante l’età. Vivono un’ incredibile popolarità ma cercano sempre di imparare qualcosa di nuovo. Un esempio? Antonio Orefice che veste i panni di Totò: ho tante scene con lui. Alla fine di ogni serata mi chiede di confrontarci per capire cosa si può migliorare”.

E la protagonista Rosa Ricci?

«È interpretata da Maria Esposito: arriva sempre per prima e se ne va per ultima quando facciamo le prove. Vuole diventare un’artista completa: oltre a ballare divinamente, sta prendendo lezioni di canto: desidera migliorarsi e mostra una grande umiltà».

E poi c’è il regista, Alessandro Siani.

«Un amico vero: persona divertente capace di trovare la giusta serietà sul lavoro, nel rispetto di ciò che fa. Ha il dono di inserire un lato poetico nelle sue produzioni. E anche nel musical “Mare fuori” i momenti emozionali non mancano».

Ci sono tante differenze rispetto alla serie tv?

«Il concetto di speranza è molto più presente. E poi nella versione teatrale si ride di più. La musica è il valore aggiunto, a mio parere: trasporta il pensiero e gli stati d’animo. La maggiore difficoltà è stata riassumere tre stagioni in due ore e un quarto di spettacolo. Ma il lavoro è stato fatto egregiamente».

Pietro Razzini

© Riproduzione riservata

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