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Via Calestani

Caso Mercatopoli: partite le prime diffide

Caso Mercatopoli: partite le prime diffide

di Michele Ceparano

01 Febbraio 2024, 03:01

Il caso Mercatopoli Parma Centro entra nel vivo. Per dare assistenza ai clienti intervengono, infatti, le associazioni dei consumatori. Scende, inoltre, in campo anche la politica. In queste ultime ore sono arrivati gli interventi di Confconsumatori, che ha invitato i creditori dell'esercizio commerciale di via Calestani, che dopo Natale non ha più riaperto, a rivolgersi ai suoi uffici per avere assistenza, mentre Federconsumatori, con lo stesso obiettivo, ha organizzato un'assemblea informativa mercoledì prossimo.

Della vicenda la Gazzetta si è occupata ampiamente fin dalle prime segnalazioni dei clienti che, recatisi al punto vendita di via Calestani (da non confondere con Mercatopoli Parma Sud di Alberi di Vigatto che è aperto regolarmente), per riscuotere crediti oppure per verificare la stato della merce che avevano lasciato in conto vendita, lo hanno trovato chiuso. «Inutile telefonare - hanno spiegato - o mandare e-mail. Dal negozio nessuna risposta». Successivamente sulla porta di ingresso e anche sul sito dell'attività è comparso l'avviso che il negozio, chiuso «per motivi tenici», avrebbe riaperto il 15 gennaio. Ma, anche in quella data, la porta d'ingresso è rimasta chiusa. A quel punto c'è stato anche l'intervento di Leotron, la società che gestisce il brand Mercatopoli, che qualche giorno fa ha estromesso il negozio dal franchising. Nel frattempo i clienti delusi si sono anche «autoconvocati» di fronte all'esercizio di via Calestani per cercare un modo per recuperare i loro soldi e oggetti. Ora potrebbero trovare un aiuto prezioso nelle associazioni di consumatori.

«Confidiamo – spiega il presidente nazionale di Confconsumatori Marco Festelli che spiega che già una decina di clienti ha contattato l'associazione e che tra martedì e ieri diverse diffide sono già partite – che il titolare vorrà procedere spontaneamente alla restituzione dei beni detenuti evitando così ulteriori iniziative legali». Nel contempo l’associazione ricorda a tutti gli interessati la necessità di «chiedere in forma scritta la restituzione del materiale» e segnala che «gli uffici di Confconsumatori (che ha sede in via Mazzini 43) sono a disposizione per incontrare i cittadini coinvolti. Per avere assistenza è necessaria la documentazione contrattuale e l’elenco dei beni consegnati al negozio. Gli interessati possono chiamare il numero 0521-230134 oppure scrivere a parma@confconsumatori.it». L'associazione, aggiunge Festelli, «a fronte della quota di iscrizione, si occupa della diffida e, nel caso di denuncia penale, offre tariffe agevolate».

In campo c'è anche Federconsumatori, che annuncia che «per assistere e tutelare queste persone, in tutte le sedi giudiziarie opportune, metterà a disposizione il proprio personale negli uffici di largo Cesare Beccaria, 17». Federconsumatori fa anche sapere che sull'argomento «è in programma una assemblea informativa mercoledì 7 febbraio, alle ore 17,30, nel Salone Trentin della Camera del Lavoro di Parma, in via Casati Confalonieri, 5/a».

Sulla vicenda si muove anche la politica. «La vicenda del negozio Mercatopoli di Parma - dichiara Sandro Campanini, capogruppo del Pd in consiglio comunale - suscita preoccupazione e domande. Ci auguriamo che a breve siano chiarite le ragioni di questa situazione, che i titolari aprano un canale di comunicazione con i cittadini coinvolti e, soprattutto, che sia rispettato il loro diritto ad ottenere la restituzione dei beni conferiti e gli importi eventualmente spettanti, in modo da chiudere rapidamente e correttamente l’incresciosa vicenda».

Michele Ceparano

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