La protesta dei residenti
Ci risiamo. O per meglio dire, un problema mai risolto. Perché le nutrie continuano ad imperversare nel quartiere Colombo, zona nord della città, dalle parti di via Venezia, oltre l'anello delle tangenziali.
Già l'anno scorso, proprio dalle pagine della Gazzetta, i residenti della zona attorno al parco Ubaldo Grassi avevano protestato per l'«assalto» delle bestiole. Che non saranno pericolose, ma sono un problema - se non altro igienico - non da poco quando riescono ad entrare - e lo fanno - in scantinati e garage, o quando scorrazzano attorno ai giochi dei bambini nel parco.
E non serve, per addolcire la pillola, ricordare che per la scienza la nutria (simile ad un grosso topo) è in realtà il «castoro di palude», o «castorino», in passato usato per realizzare pellicce a basso costo.
Già un anno fa una residente si lamentava che la situazione andasse avanti da mesi e fosse peggiorata nelle ultime settimana. A riprova, aveva inviato una foto scattata nel giardino del suo appartamento, al piano terra di un condominio, con le nutrie che scorrazzavano indisturbate fra il barbecue e le siepi.
E da allora non molto è cambiato, come segnala Katia Prampolini, che abita in via Clerici, in un condominio stretto fra «due fuochi»: da un lato il parco Ubaldo Grassi, dove le nutrie hanno scavato un largo e profondo tunnel che in passato è stato anche perimetrato e segnalato dai tecnici del Comune, per scongiurare che qualcuno ci finisse dentro con una gamba. Dall'altro i campi coltivati che costeggiano via Gainotti e via Lanfranchi, una fantastica «prateria» per le nutrie.
«Non sappiamo più come difenderci. Ormai tutti i condomini della zona hanno messo fitte retine di ferro lungo le recinzioni, per impedire alle nutrie di entrare. Qualche tempo fa, ho trovato escrementi in garage: gli animali erano riusciti ad entrare grazie ad una fessura fra il pavimento e la porta basculante. Ho portato l'auto dal meccanico perché aveva problemi. “Signora, qui i topi hanno addentato i fili della batteria”, mi ha spiegato. Al che l'ho corretto: “no, sono nutrie”».
Ma non c'è solo il problema delle «intrusioni». «Spesso troviamo carcasse in strada, perché gli animali sono stati uccisi dalle auto. Ho segnalato la cosa al Comune e che è opportuno per problemi igienici rimuoverle al più presto, ma i tempi sono sempre lunghi» dicono i residenti della zona.
Già un anno fa i residenti lamentavano il dedalo di competenze nella ricerca di un referente per la questione: Comune, Consorzio di bonifica parmense, Protezione civile. E per ora non vedono una via d'uscita al problema: «Presto arriverà la bella stagione e i bambini riprenderanno a frequentare il parco Grassi. Vogliamo farli giocare in mezzo alle nutrie?».
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