Salsomaggiore
Dopo il consigliere comunale Matteo Marosi, che nei mesi scorsi è uscito da Fratelli d’Italia per costituire il gruppo «Obiettivo Salsomaggiore e Tabiano», un secondo componente la maggioranza, Anna Volpicelli, eletta nelle file della Lega, si è staccata dal Carroccio per costituire un proprio gruppo denominato «Il cambiamento», il medesimo nome che la Volpicelli scelse nel 2018 per sedere tra i banchi dell’opposizione all’indomani della sconfitta nel ballottaggio con l’altro candidato sindaco, Filippo Fritelli.
Soffiano venti di crisi sulla maggioranza? Solo il tempo potrà confermarlo o meno, sta di fatto che al momento la leggera brezza contraria dei mesi scorsi, con la costituzione da parte di Marosi del proprio gruppo consiliare, è aumentata di intensità diventando vento teso con la medesima decisione presa della Volpicelli. Se, tuttavia, da un lato è ormai assodato come i rapporti tra il sindaco Luca Musile Tanzi ed il consigliere Matteo Marosi sembrano definitivamente incrinati e difficilmente risanabili – circostanza ulteriormente confermata nell’ultimo consiglio comunale con un acceso botta e risposta tra i due, e il voto contrario di Marosi, sulla decisione della maggioranza, di accettare la proposta di Invimit Sgr Spa, società partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, per l’acquisizione del «Padiglione valle» dell’ex istituto Tommasini per la creazione di uno studentato – dall’altro la decisione della Volpicelli è arrivata come un fulmine a ciel sereno anche se pare essere stata presa senza nessun intento polemico nei confronti del primo cittadino.
Cosa rischia la maggioranza? Sia Marosi che la Volpicelli non sono usciti dalla compagine di governo che dunque può ancora contare, come si suol dire, sui numeri, ovvero dieci consiglieri, più il sindaco, contro i sei dell’opposizione: è vero, però, che il distacco dai rispettivi gruppi all’interno dei quali erano stati eletti pone i due consiglieri su un piano di autonomia tale che potrebbe portarli, in un prossimo futuro, a votare contro le decisioni prese dall’amministrazione mettendo la maggioranza a serio rischio in quanto il rapporto numerico maggioranza-opposizione scenderebbe 9 a 8.
M.L.
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