Allarme
Ventuno negozi chiusi lungo via Repubblica, più uno che sta per chiudere, altre 15 vetrine vuote in via Garibaldi, 9 in via Saffi e 8 in via Mazzini. Queste sono alcune delle vie (prestigiose) del centro storico dove la crisi del commercio si fa più sentire. Se ci si sposta in Oltretorrente la situazione si fa ancor più drammatica: 39 negozi sfitti in via Bixio, 20 in via D'Azeglio, 13 in via Imbriani e una ventina nei vari borghi del quartiere. In totale, tra centro e Oltretorrente, le vetrine vuote sono 288.
Lo affermano le associazioni Oltretorrente Rinasce e Vivi Parma, che hanno realizzato una mappa dei negozi sfitti nei due quartieri. Una fotografia preoccupante del commercio in città, consegnata a Pietro Vignali, capogruppo in consiglio comunale della lista Vignali sindaco, che su questo quadro allarmante ha presentato un’interrogazione alla giunta comunale. Un'interrogazione che pone l’attenzione sulle politiche per il commercio, l’accessibilità e sull’applicazione del regolamento per l’esercizio delle attività artigianali e commerciali nel centro e nell’Oltretorrente.
«La desertificazione è una strage silenziosa figlia di più fattori - spiega Vignali -. Paghiamo un ritardo su svariati piani. In primis, il regolamento del commercio nel centro è rimasto in un primo momento nel cassetto per più di un anno, poi è stato annacquato con modifiche che lo hanno snaturato e indebolito».
In merito al nuovo regolamento approvato, Vignali chiede alla Giunta un riscontro sulla reale applicazione ed efficacia. «Mi sembra sotto gli occhi di tutti che tante prescrizioni non vengano fatte rispettare, sia in termini di divieti, sia di attività incongrue, in particolare per quanto riguarda minimarket e distributori di bevande refrigerate e, soprattutto, in merito ai negozi sfitti. Basta girare per la città per notare come non vengano, ad esempio, tenute pulite le vetrine, gli spazi tra serrande e vetri, e non vengano rimossi fogli, manifesti, volantini e residui di vita di passaggio dagli spazi di pertinenza», continua in tono polemico il capogruppo.
«Questa situazione - rincara la dose - è anche figlia di errori e mancanza di politiche adeguate per il traffico veicolare, per i parcheggi e l’accessibilità in generale, oltre al trasporto pubblico. Per non dimenticare la sicurezza, che sappiamo essere il principale problema lamentato dai commercianti, insieme al decoro, ormai sommerso da masse di rifiuti e disordine, e la totale assenza di politica di rigenerazione urbana e commerciale degli assi principali».
Vignali poi attacca direttamente l'amministrazione: «Non sono state impegnate le risorse presenti a bilancio da più di tre anni, tre anni nei quali il centro si è spento gradualmente». Il capogruppo suggerisce di usare gli introiti della tassa di soggiorno per il commercio.
«Ci aspettavamo misure utili per l’accessibilità come promesso, e non dannose ed inutili come i Pdays. Non vediamo politiche che aiutino il centro - incalza Ludovico Pollono, presidente dell’associazione Vivi Parma -. Siamo molto preoccupati, anche per l’ insicurezza e il degrado imperanti. I negozi di prossimità garantiscono vita, ordine, bellezza. Ma nessuno ci aiuta».
Toni sconsolati anche quelli di Emanuele Rastelli, presidente dell’associazione l’Oltretorrente rinasce. «Il nostro è un quartiere dimenticato. Bene questi incentivi stanziati per via D’Azeglio, ma sono solo una goccia nel mare considerati tutti i problemi di sicurezza e decoro della zona. Basta fare due passi per vederlo: dal bivacco costante in piazzale Corridoni, che dovrebbe essere la porta dell’Oltretorrente, all’abuso di alcool lungo le strade, con conseguenza di maxi risse, accoltellamenti e insicurezza. Speriamo che per il futuro ci possa essere un riscatto di questi quartieri».
P.Dall.
© Riproduzione riservata
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata