Famija Pramzana: una sfida vinta
Lo «Dsèvod», d’ora innanzi, sarà la maschera ufficiale della nostra città come ha deliberato di recente il Consiglio comunale.
«La realizzazione nel 2012 - ha esordito lo Dsèvod - del mio sogno di radunare a Parma le maschere italiane, per evidenziarne i valori culturali, di tradizioni e dei propri dialetti, ha permesso di creare il Centro Nazionale di Coordinamento delle Maschere Italiane, con sede nazionale a Parma presso la «Famija Pramzana» e il sottoscritto eletto a presidente. In virtù di questa carica, sono stato invitato nel corso degli anni, a tanti carnevali in Italia. Sono stato in tante regioni italiane dalla Valle D’Aosta a Polignano a Mare, a Catanzaro ad Acireale in Sicilia ecc. In queste occasioni venivo invitato a partecipare al cerimoniale d’apertura della manifestazione che generalmente si tiene nella Sala Consiliare del Municipio e venivo presentato dalla maschera locale, alle autorità: sindaco, presidente della Provincia, presidente della Regione. In diversi paesi e/o città, è tradizione che il sindaco dia inizio all’evento, consegnando simbolicamente alla maschera, le chiavi della città. Questo sta a significare (e poi mi hanno confermato) che queste maschere sono riconosciute ufficialmente dalle rispettive amministrazioni locali. Mi sono chiesto: perché lo Dsèvod non ha questo riconoscimento? Perché non è stato fatto prima? Allora ho chiesto al Consiglio direttivo della “Famija Pramzana” se fosse possibile inoltrare questa richiesta. Il consiglio della “Famija” ha approvato e ha dato mandato al presidente Claudio Cavazzini di inoltrare al sindaco Michele Guerra la lettera di richiesta. La lettera è arrivata al Cerimoniale del Comune di Parma, il quale su indicazioni del presidente del Consiglio comunale Michele Alinovi e del consigliere Gabriella Corsaro, ha raccolto tutte le documentazioni necessarie, per permettere al sindaco di chiederne l’approvazione. L’iter burocratico della richiesta, ha ottenuto due passaggi richiesti dal sindaco Michele Guerra: il primo è stato fatto nella riunione apposita dei capigruppo consiliari per la loro approvazione; il secondo durante la riunione del Consiglio comunale, il quale ha il potere di deliberare le eventuali richieste. La nostra è stata approvata all’unanimità. Sì, quello di ieri è stato il passaggio storico che aspettavamo. Con questa delibera lo “Dsèvod” è ufficialmente riconosciuto come maschera di Parma e non corre più il pericolo di essere sostituito con altre eventuali maschere. Qui lo dico e qui lo nego, ma in passato quando il ricordo dello “Dsèvod” si era notevolmente affievolito, qualcuno aveva proposto come maschera di Parma il “Battisten Paneda” (che non è di Parma) o il burattino “Bargnocla”.
«Alcuni anni fa - sottolinea Claudio Cavazzini presidente della “Famija Pramzana”- quando non ero ancora negli organici della “Famija” , ma avevo incarichi politici nel quartiere Oltretorrente, è capitata la possibilità di dare un nome ai due parchi che stavano sorgendo nel quartiere. In quel momento, non ci furono dubbi nella Commissione Toponomastica ed infatti, uno dei due parchi, riuscii a farlo dedicare allo “Dsèvod”, la maschera parmigiana che, come un fiume carsico, un po’ saliva alla ribalta nel mondo parmigiano ed un po’ scompariva cadendo nell’oblio. Un anno dopo la fondazione, la “Famija Pramzana”, spinta da varie personalità come Pezzani, i fratelli Clerici e tanti altri rilanciò la figura dello “Dsèvod” con la volontà di dare una dignità ed una rappresentanza fissa alla nostra maschera nel corso degli anni. La “Famija Pramzan” è riuscita nell’intento dopo 75 anni, infatti, lo scorso 4 marzo, il aindaco Guerra ed il Consiglio comunale hanno reso ufficiale lo “Dsèvod” come maschera unica di Parma. La “Famija” è dunque onorata di essere riuscita a ufficializzare la maschera parmigiana con l’aiuto e la collaborazione della Civica Amministrazione e del mondo politico in tutte le sue sfaccettature. Ora, finalmente, anche Parma ha una maschera parmigiana, come Pulcinella a Napoli, Balanzone a Bologna e tante altre città italiane. Dal presidente a tutto il consiglio direttivo, ai soci della “Famija” festeggiamo con onore il passato, il presente e il futuro del nostro sodalizio e, al caro amico Maurizio Trapelli, ottimo “Dsevò”», i nostri complimenti».
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata