Parlano i residenti della zona della stazione
La titolare del bar Colorado scoppia a ridere: «Se sono contenta dell'arrivo dei soldati? Le dico solo che metterò sulla vetrina un cartello: “Per i graditissimi militari caffè gratis ogni volta che lo desiderano».
Manca una settimana alla data prevista per l'entrata in servizio dei 18 soldati che dovranno aiutare le forze dell'ordine a vigilare sulla stazione e sui dintorni e in quelle strade c'è chi conta le ore. Come se quelle mimetiche sul marciapiede fossero l'unica carta da giocare per chi, da tempo, il proprio quartiere non lo riconosce più.
«Solo chi abita o lavora da queste parti lo può capire - rincara la dose l'avventore di un bar a pochi passi.- Questa zona è abbandonata, dimenticata, siamo in centro ma stiamo peggio dell'ultima periferia. Ecco perché tutti sperano che i militari possano cambiare la situazione».
Già ma quale sarà il compito dei soldati, quali le regole di ingaggio, quali le strade presidiate? Per queste domande, ancora, non ci sono risposte certe, tutto sarà fissato nei prossimi giorni in incontri operativi in prefettura. Ma tra via Garibaldi, piazzale Dalla Chiesa e via Verdi, compattamente, commercianti e residenti si dicono ottimisti. «Anche se noi - è il mantra - di motivi per essere fiduciosi ne abbiamo ben pochi».
«Basta pensare che siamo stati costretti ad anticipare l'orario di chiusura serale per evitare problemi», spiegano alla pasticceria Torino mentre nella vicina erboristeria La dispensa le titolari si stringono nella spalle: «Qui in viavai di tossici e personaggi poco rassicuranti è continuo. Ma di divise, invece, se ne vedono proprio poche».
Ecco perché la presenza dei militari risveglia la speranza di molti. Ma non di tutti.
«L'altro ieri uno straniero evidentemente fuori di sé ha iniziato ad importunare la gente sul marciapiede - spiega un altro commerciante -. Minacciava i passanti, qualcuno è stato anche strattonato e poco dopo sono arrivati gli agenti della polizia locale. Secondo voi ha smesso? Per nulla: anzi, si è messo a inveire anche contro di loro, li sbeffeggiava. Per questo non credo che i militari potranno risolvere i problemi: se le norme restano queste anche loro avranno le mani legate. E potranno ben poco».
Uno scoramento che si spiega con lo stillicidio quotidiano di problemi e disagi che quasi tutti sperimentano. E le risposte suonano sempre troppo deboli. «Mi hanno rubato nel negozio, hanno cercato di forzare la porta, di notte si infilano nelle cantine del palazzo per dormire. Viviamo così: ma le forze dell'ordine dicono di non avere risorse».
Ecco perché appunto, molti sperano che i militari, almeno, servano a portare rinforzi per presidiare gli angoli più a rischio.
«L'importante è che non si ripeta quello che accadeva in passato: li vedevamo girare sui fuoristrada mimetici ma un simile servizio non serve come deterrente. E quelli, i violenti e i pusher che si sentono impuniti, infatti non se ne curavano».
Ecco perché, al contrario, si sente ripetere, si vorrebbero pattuglie appiedate che senza sosta si spostino sui marciapiedi, che intervengano in caso di bivacchi e quando si nota la presenza di persone aggressive o moleste.
«Insomma, noi siamo contenti che arrivino i militari: ma non devono essere presenti al mattino quando non ci sono problemi. No, devono vigilare quando viene il buio, nei giorni in cui questa zona è poco rassicurante. Altrimenti, per davvero, sarebbe tutto inutile. E francamente non abbiamo voglia di altre promesse a vuoto».
Luca Pelagatti
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