Giallo
Probabilmente la risposta definitiva sul giallo del Cornocchio arriverà nelle prossime ore, con l'autopsia. Ma per ora, rigorosa, resta la consegna del silenzio: «Stiamo raccogliendo tutte le indicazioni possibili», si limitano a dire in questura suggerendo che l'esame sul corpo potrebbe chiarire se il 40enne ghanese trovato a terra davanti alle ex stalle di Maria Luigia sia stato vittima di una feroce aggressione o, piuttosto, la sua morte sia dovuta ad un incidente. La prima ipotesi, quella di un pestaggio, sembra però con il passare delle ore perdere di credibilità e prende sempre più corpo l'idea che l'uomo, più volte controllato dalle forze dell'ordine mentre si trascinava ubriaco per le nostre strade, potrebbe essere caduto all'interno dell'edificio trasformato ormai da anni in rifugio per disperati. E quel rudere pieno di scale pericolanti e soffitti ceduti facilmente può aver tradito chi si aggira con passo malfermo.
La versione della caduta sarebbe stata confermata da un altro immigrato, anche lui abituale frequentatore delle ex stalle, che ha raccontato di avere trovato l'amico a terra, privo di sensi, ai piedi di una scala senza protezione e di averlo portato all'esterno in modo che qualcuno potesse avvisare i soccorsi. E infatti solo al momento in cui due passanti si sono fermati e hanno chiamato il 118 l'uomo si sarebbe allontanato. «Sono scappato perché non ho i documenti e ho avuto paura - avrebbe spiegato. Poco dopo, però, è tornato e ha parlato a lungo con la polizia ricostruendo l'accaduto. Insomma, forse non c'è stata l'aggressione. Ma quella resta, comunque, una morte assurda, figlia di un degrado senza fine.
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