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Nidi e materne, la politica si spacca sulle liste d'attesa: «Attenzione alle famiglie». «Trionfalismo immotivato»

Nidi e materne, la politica si spacca sulle liste d'attesa: «Attenzione alle famiglie». «Trionfalismo immotivato»

23 Aprile 2024, 03:01

L'amministrazione e la maggioranza presentano il calo delle liste d'attesa come un grande risultato, mentre la minoranza parla di riduzione quasi inesistente.

«La riduzione dei numeri delle liste di attesa, soprattutto a fronte di una crescita delle domande, dà conto di un lavoro paziente e quotidiano che sta dando risultati e che continuerà a vederci impegnati con sempre maggior forza per migliorare ancora - sostiene il sindaco Michele Guerra -. Fuori da ogni polemica, è così che si aiuta una comunità, integrando queste azioni con i lavori in corso sulle nuove scuole, che contrasteranno sempre di più il problema delle liste».

Sulla stessa linea Caterina Bonetti, assessora ai Servizi educativi: «Il dato che emerge dalle graduatorie è buono, perché le liste d'attesa calano sebbene aumenti la domanda. Tutto è migliorabile, ma rispetto all'anno scorso stiamo andando meglio». Poi aggiunge: «A dicembre vedremo se il convenzionamento avrà dato i suoi frutti. Intanto, prosegue il dialogo con le private per trovare altre soluzioni in base alle loro disponibilità».

Per Sandro Maria Campanini, capogruppo del Pd, «le esigenze dei bambini e delle famiglie sono al centro dell'azione di questa amministrazione e continueranno ad esserlo, anche attraverso un rapporto virtuoso ed equilibrato col sistema privato, nonostante l'inadeguatezza dei fondi statali».

Saba Giovannacci, consigliera di Prospettiva e presidente della commissione Scuola aggiunge: «A Parma si è invertita una tendenza, possiamo dire che i progetti del Comune di Parma stanno dando i loro frutti. Bene i numeri, ma non dimentichiamo anche il lavoro sulla qualità del servizio come testimonia la volontà di mantenere una regia sul piano del coordinamento pedagogico e un continuo monitoraggio pubblico costante anche nella collaborazione con il privato. In questo modo è possibile assicurare anche in questo ambito quella qualità delle politiche alla persona che il Comune di Parma tradizionalmente garantisce».

Il tono si fa meno entusiasta ascoltando le parole di Federica Ubaldi, capogruppo di Civiltà parmigiana. «Notiamo che sul tema dei servizi educativi l’amministrazione comunale non recede da usare toni trionfalistici assolutamente non giustificati e non suffragati dai numeri. I dati forniti confermano sostanzialmente lo stesso trend degli anni passati, fotografando una situazione critica su liste di attesa di nidi d’infanzia e materne che di fatto non muta e come previsto più di mille bambini ancora quest'anno si troveranno in lista di attesa. Ricordiamo che Civiltà parmigiana aveva elaborato e presentato una sua proposta di convenzione non ideologica e molto pragmatica che è stata rifiutata da questa amministrazione. A questo punto - conclude - attendiamo con impazienza il prossimo anno per i fantomatici e supposti reali benefici che la convenzione futura dovrebbe portare. Anche dopo i numeri di oggi (ieri per chi legge, ndr) lasciateci però la facoltà di restare scettici e dubbiosi».

Critico anche Giampaolo Lavagetto, ex assessore ai Servizi educativi. «Mi sembra del tutto fuori luogo il trionfalismo palesato di fronte a minimali fluttuazioni numeriche, dovute a fisiologici sali e scendi annuali di ingressi e uscite dai servizi. Continua a mancare una visone strategica per una innovativa creazione di un sistema territoriale capace di dare alle famiglie che lo richiedano servizi di qualità a costi sostenibili. Ad esempio, in merito alle nuove due strutture realizzate con fondi Pnrr, sarebbe interessante sapere il modello gestionale con cui l'amministrazione intenderà sostenere gli 1,8 milioni annui circa di costi di gestione».

P.Dall.

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