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Lutto

Addio a Renzo Catelli, il «ragioniere» dell'Università

Addio a Renzo Catelli, il «ragioniere» dell'Università

24 Aprile 2024, 03:01

Si è spento il 18 aprile scorso a 86 anni Renzo Catelli, storico direttore del settore Ragioneria dell’Università di Parma.

Renzo, parmigiano vero, era nato proprio nel palazzo della sede centrale dell’Università, dove il padre, che svolgeva le funzioni di custode, viveva con la famiglia. Lì, il giovane Renzo si è laureato, poi ci ha lavorato fino alla pensione nel 1986, con la responsabilità di gestire i conti dell’Università. Lo faceva con rigore e passione, ma anche con la tenacia e il carattere forte di un uomo determinato a portare avanti i progetti nel rispetto delle regole della buona amministrazione, conquistando la fiducia del corpo docente dell’Università in anni di forte sviluppo.

Ma Renzo Catelli era un uomo dai mille interessi. Il suo mondo non si esauriva nel lavoro. Aveva una passione per i funghi. Da bravo fungaiolo si svegliava prima dell’alba per andare nei boschi a caccia di porcini, ed è stato uno dei fondatori del gruppo micologico «G. Passerini», di cui fu primo presidente dal 1977.

Molta parte della sua molteplice attività di volontariato la trascorse al fianco di un personaggio come Flaminio Musa, che da rettore dell’Università popolare, negli anni Settanta, lo volle al suo fianco nel Consiglio della prestigiosa istituzione. Lo stesso accadde quando Musa divenne presidente della Lilt (Lega italiana della lotta contro i tumori). Enzo Molina, attuale presidente della Lega, lo ricorda così: «Per me Renzo Catelli è ancora un amico, perché la morte non estingue l’amicizia. Era uomo di un rigore etico e morale straordinario. Da sempre impegnato nella Lilt, ha lavorato per trent’anni a fianco dello storico presidente Flaminio Musa, e ha continuato la sua attività anche nei momenti difficili. Voglio ricordare soprattutto il ruolo centrale che ha svolto per assicurare la continuità del premio letterario dei medici scrittori, nato 44 anni fa da un’intuizione del "visionario" presidente Musa, la cui memoria viene rinnovata con l’attuale edizione del premio solo grazie alla sensibilità e all’equilibrio e al lavoro oscuro di Renzo Catelli, secondo dietro ad un grande uomo, che ha portato avanti un progetto di straordinario valore civico e culturale».

Fra le mille passioni di Catelli rientravano anche i viaggi. Da uomo sentimentalmente legato alla sinistra fu negli anni Settanta e Ottanta accompagnatore di viaggio per l’Etli, in Russia, Cecoslovacchia ed altri Paesi dell’Est europeo. E fece anche il tentativo di fondare una piccola compagnia aerea privata, che non ebbe tanta fortuna perché erano i tempi del monopolio dei cieli.

«Renzo aveva mille interessi - conferma la moglie Tina Fagnani, conosciuta come dipendente dell’Università - ma non mancava per questo ai suoi doveri di marito e di padre dei nostri tre figli, e si faceva in quattro per tutti. C’è gente che lo ringrazia ancora e tante persone lo hanno voluto ricordare nel dargli l’estremo saluto. Era vulcanico e gioviale, sempre pronto a cogliere gli aspetti migliori della vita. Era legato all’Oltretorrente, il mio quartiere d’origine, dove ci siamo trasferiti 40 anni fa». Renzo Catelli, oltre alla moglie Tina, lascia i figli Maria Chiara, Michele e Nicola, e l’adorata nipote Maya.

Antonio Bertoncini

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