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Estevez, quando manca si sente. I grandi numeri dell'argentino del Parma

Estevez, quando manca si sente. I grandi numeri dell'argentino del Parma

di Simone Brianti

26 Aprile 2024, 03:01

Quando c’è si vede. Quando manca si sente. Nahuel Estevez è così, la sua importanza per il Parma è sotto gli occhi tutti. In questa stagione, complice la crescita del gruppo e un lavoro importante di Pecchia, la squadra è riuscita a sopperire talvolta anche all’assenza del suo equilibratore in mediana. Ma parliamo di pochissime situazioni visto che il suo cartellino segna 30 gettoni stagionali, di cui 23 da titolare e soltanto quattro partite saltate (Samp per scelta tecnica, Cremonese e Venezia per un guaio muscolare, Cosenza per squalifica). Esperienza al servizio della squadra, tantissima garra - per dirla all’argentina - e, soprattutto, una corsa per quattro in mezzo al campo. Nell’ultima gara contro il Palermo queste sue qualità sono state messe in risalto anche dai numeri: 8 duelli vinti, ed è curioso come il suo record stagionale in una singola gara sia 10 e l’ha registrato proprio nella gara d’andata con i rosanero.

Poi ha stupito perché è stato uno di quelli che ha toccato più palloni del Parma (75) e ha fatto registrare il 92% di precisione nei passaggi, a dimostrazione delle sue doti tecniche oltre a quelle fisiche e atletiche, già sottolineate in precedenza. A questo aggiungiamo la rete sfiorata nella ripresa con quel destro terminato di un soffio alla destra di Pigliacelli. Il gol non è certo la sua specialità anche se in stagione ne ha trovati tre, a parte quello ininfluente contro la Sampdoria al Marassi servito per arrotondare il punteggio (3-0), ben più importanti sono stati quelli segnati al Palermo e alla FeralpiSalò. Con i rosanero ha dato il via alla rimonta dei crociati al Tardini in quel 3-3 pirotecnico nei minuti di recupero, mentre allo stadio Garilli di Piacenza è entrato dalla panchina e con il destro ha sorpreso Pizzignacco per tre punti pesantissimi vedendo la classifica attuale. Tre gol su sei tiri indirizzati verso la porta (18 totali), una percentuale niente male considerando il ruolo. In più l’assist per il 2-1 di Benedyczak contro il Bari. L’argentino ha dimostrato a più riprese di essere fulcro e fosforo in mezzo al campo, a lui il compito di interdire e fare da diga davanti alla difesa nelle incursioni centrali, e non, degli avversari. «Una vita da mediano a recuperar palloni» cantava Ligabue. Un testo riconducibile perfettamente anche al numero 8 dei crociati, per questo con 140 palloni recuperati e 45 intercetti è senza dubbio uno dei migliori nel ruolo e di questo ne giova soprattutto la difesa. C’è da sottolineare anche la sua importanza nella gestione del pallone perché in stagione ha accumulato l’82% di precisione nei passaggi e sul totale 404 sono stati fatti in avanti, quindi alla ricerca delle verticalizzazioni sulla punta o sul trequarti per scavalcare la pressione avversaria.

Poco importa se nelle ultime 10 gare lui sia partito dalla panchina in metà di esse (tutti hanno il diritto di riposare), perché lui ha sempre risposto presente ed è la dimostrazione di quanto ha sempre ribadito Pecchia: «Non importa la quantità, ma la qualità» e su questo proprio non si può rimproverare nulla al centrocampista argentino.

Simone Brianti

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