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Obesità nei bambini, un pericolo da battere

Obesità nei bambini, un pericolo da battere

di Gianfranco Beltrami

09 Maggio 2024, 12:25

Il tasso di obesità nel mondo è raddoppiato in 32 anni e il numero totale di persone tra bambini, adolescenti e adulti che in tutto il mondo sono affetti da obesità ha superato il miliardo. Uno studio pubblicato nel febbraio di quest’anno sulla prestigiosa rivista “The Lancet”, che ha preso in esame i cambiamenti di eccesso e calo di peso dal 1990 al 2022 in 200 Paesi del mondo, ha stimato che i tassi di obesità tra i bambini e gli adolescenti sono aumentati di quattro volte mentre tra gli adulti sono più che raddoppiati con conseguente sempre maggiore incidenza di patologie croniche tra cui diabete , ipertensione arteriosa, malattie cardiovascolari, problemi respiratori, disturbi psicologici e alcuni tipi di tumore con cui l’obesità è strettamente correlata.
I Paesi con la più alta prevalenza di obesità nel 2022 erano in Polinesia e Micronesia, dove oltre il 60% della popolazione adulta è obesa, mentre in Italia la percentuale di donne adulte obese è del 17,6%, circa 6 milioni, (con un aumento in percentuale del 3% dal 1990) e del 18% tra gli uomini (che sono 4.9 milioni) con una crescita di 7,2 punti percentuali. Anche i dati sui minori in Italia, nonostante i pediatri si affannino a ripetere che il sovrappeso da bambini è una seria ipoteca sulla salute da adulti, non sono incoraggianti (nell’indagine dai 5 ai 19 anni), ma perlomeno sono abbastanza stabili a differenza di altri Paesi del mondo: 7,7% per le ragazze, cifra stabile dal 1990 e 12,1% per i ragazzi con una crescita di 3 punti percentuale.
I bambini più sani al mondo sono quelli giapponesi, paese noto per la sua elevata longevità grazie ai corretti modelli di stile di vita e alimentazione. I dati che emergono da un altro studio recente indicano che in Giappone meno di un bambino su cinque è in sovrappeso e il tasso di obesità si attesta al 4,2 per cento. Questo è frutto del fatto che i bambini giapponesi vengono educati alla corretta alimentazione a scuola, visitano le fattorie didattiche e apprendono in classe nozioni su corretta nutrizione, cucina e stili di vita .Nelle mense scolastiche in Giappone viene servito un pranzo composto da piatti sani e caratterizzati dalla presenza di riso in quantità moderata e raffreddato (in modo da evitare la trasformazione degli amidi in zuccheri), pesce e verdure con alimenti coltivati localmente e preparati al momento in loco.


La colazione è salata e prevede pochi zuccheri, poco latte o yogurth, formaggio o uova e assenza totale di bibite gassate e succhi di frutta che contengono un elevato quantitativo di fruttosio e in alcuni casi ,essendo un prodotto lavorato, zuccheri aggiunti conservanti e coloranti. Totalmente assenti nelle scuole i distributori automatici di merendine, ed è anche vietato portare cibo da casa finché gli alunni non raggiungono le superiori. Nell’intervallo viene distribuita frutta fresca, anche con la buccia che contiene fibre, che riducono l’assorbimento degli zuccheri e favoriscono il processo digestivo. I pasti in famiglia sono vissuti come un rituale ,consumati tutti insieme senza tv o telefonini e fin dall’infanzia la dieta in famiglia si basa su un’ampia varietà di cibi sani ,cotti semplicemente con poco sale, concedendo solo saltuariamente e con moderazione piccole porzioni di cibi meno salutari come dolci, gelati, pizza e patatine. Inoltre il 98 per cento dei bambini giapponesi va a scuola a piedi o in bicicletta il che consente di rispettare le raccomandazioni dell’organizzazione mondiale della sanità di svolgere ogni giorno almeno 60 minuti di attività fisica da moderata a intensa mentre al pomeriggio i bambini non vengono mai sovraccaricati dai compiti il che consente di aver più tempo libero per giocare all’aria aperta. In sintesi, i bambini giapponesi godono di una salute migliore grazie a un insieme di fattori, tra cui un’alimentazione equilibrata, un’educazione alimentare precoce, l’esempio positivo dei genitori e un’attività fisica regolare, tutti elementi cruciali per garantire il benessere dei bambini e mantenerlo da adulti.
Questi principi dovrebbero servire da modello anche per altri Paesi come il nostro che si trovano ad affrontare sfide legate all’obesità e alla salute infantile che aprono la strada ad un maggior rischio cardiovascolare e a problemi come diabete e sindrome metabolica da adulti. C’è infatti una relazione diretta fra grasso addominale , infiammazione sistemica e sviluppo di malattie: quando si introducono troppe calorie, le cellule adipose sono costrette ad aumentare di volume per consentire l’introduzione dei grassi e questo stress le induce a produrre molecole pro-infiammatorie ,a ridurre della quantità di ossigeno nei tessuti e i fattori protettivi locali. Combattere sovrappeso e obesità infantile è un obiettivo molto importante per la salute pubblica se si vuole scongiurare l’arrivo di una generazione di giovani adulti malati cronici, con enormi spese sanitarie. Occorre investire maggiormente sulla prevenzione, a cominciare dall'educazione nutrizionale nella scuola, con progetti di sensibilizzazione e informazione sull'obesità per bambini, adolescenti e genitori, vigilando attraverso le Commissioni mensa, le Asl e i comuni affinché siano rispettati i menù previsti dai contratti , garantendo pasti sani e equilibrati per le diverse fasce di età, sperimentando un modello alimentare ricco di alimenti di origine vegetale, caratterizzato dall'impiego di olio di oliva come principale fonte di grassi e da un consumo maggiore di alimenti nella loro forma naturale e meno processata possibile .

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