TORNA IL PIEDIBUS
Si sono diretti verso la scuola seguiti passo passo dallo sguardo protettivo di un gruppo di volontari e genitori.
Ieri mattina un gruppo di alunni della scuola primaria Anna Frank si sono recati a scuola a piedi, sorridenti e felici, grazie al servizio di «Piedibus»: un modo green e innovativo di dirigersi nel proprio istituto senza inquinare, e godendosi l’aria aperta.
Tutto in totale sicurezza, e tutti insieme, per aggregare ancora di più la classe. «L’iniziativa è nata perché la scuola ha partecipato ad un progetto del Comune sulla mobilità sostenibile, chiamata “Annibale serpente sostenibile”, in cui si è cercato di far riflettere le famiglie e i bambini sulla modalità con cui compievano il tragitto da casa a scuola. - ha spiegato Agnese Tirabassi, dirigente scolastico dell'istituto - Così è nata l'idea del Piedibus, che ha subito trovato una grande partecipazione da parte dei genitori dei nostri alunni».
Il tragitto
I bambini, accompagnati dalla mamma o dal papà, si sono ritrovati in due punti, uno in via Crispi, e l’altro nel parco Testoni di via Mordacci. I tragitti scelti non sono stati ovviamente troppo lunghi e hanno coinvolto alunni dalla prima alla quinta elementare.
I gruppi di bambini partiti dal parco sono passati dalla via Emilia, dirigendosi verso San Pancrazio, per poi passare dalle vie interne e dirigersi verso la scuola, in via Galilei. «L’idea è quella di proporre questo servizio in modo stabile e strutturato l’anno prossimo. - ha aggiunto la preside - Abbiamo dei genitori che fanno parte della Polizia Municipale, che ci hanno sostenuto. Stiamo cercando delle sponsorizzazioni e ci siamo rivolti a varie realtà imprenditoriali del territorio, alcune delle quali hanno risposto positivamente al nostro appello».
Grande entusiasmo
«La mia bimba aveva molta smania di partecipare, tanto che si è svegliata molto prima del solito per gustarsi questa novità» ha affermato Matteo Donati, tenendo per mano sua figlia Cecilia.
Presenti anche dei nonni, come Maria Rosa Oliva, in veste di volontaria e accompagnatrice di uno dei gruppi. «Mio nipote Fabio fa questa scuola, e sono felice di aiutare lui e i suoi compagni - ha raccontato la donna -. Cerchiamo di tenerli uniti e sicuri, e mandarli tranquilli in aula».
Questo insieme di stimoli ha portato tutta la comunità scolastica a creare molti altri momenti aggregativi.
Forte partecipazione
La risposta da parte dei parenti volontari e dei bambini è stata altissima, e questo fa sicuramente ben sperare per il prossimo futuro. «Si tratta di un’iniziativa davvero positiva, che permette ai bambini di vivere il loro quartiere in modo sostenibile. - ha commentato Caterina Bonetti, assessore ai servizi educativi del Comune di Parma. - L’augurio è che questa idea si possa estendere anche in molti altri istituti scolastici della nostra città».
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