Uisp di Parma
Addio a Katia Boldrini, «cuore» dello sport paralimpico parmigiano.
Per Uisp Parma un vero punto di riferimento «per tutta la voglia di innovare e precorrere i tempi che ha portato all’interno del nostro Comitato nell’ambito dello sport per le persone con disabilità. Una persona con innata capacità di anticipare i tempi e di guardare allo sport come elemento di unione, di inclusione, di benessere e di uguaglianza per tutte le persone», fanno sapere. Dirigente, collaboratrice, atleta e formatrice, la Boldrini ha portato avanti tanti progetti con bambini e ragazzi, lasciando una grande eredità. Tanti i ricordi degli amici di Uisp: «Una persona con cui battute e scherzi, momenti di svago e conviviali sono sempre stati all’ordine del giorno - scrive Donato Amadei, presidente di Uisp Parma Aps -. Una sportiva Katia, nel vero senso della parola, una donna di grandi valori e di grande rispetto verso tutte le persone. Una persona che non si è mai tirata indietro, che ha donato allo sport e che continua a farlo con gli insegnamenti che ha trasmesso e condiviso alle tante e ai tanti giovani che hanno avuto la fortuna di avere in lei un’ottima insegnante».
«Katia ha rappresentato per la Uisp di Parma la dirigente e l’operatrice più sensibile e più avanzata per ciò che riguarda il corretto approccio all’attività motoria e sportiva delle persone con disabilità - aggiunge Vincenzo Manco, ex presidente Uisp Parma e dirigente Uisp nazionale -. Partendo innanzitutto dall’idea di uguaglianza, ovvero di come far percepire la difficoltà di un particolare movimento, rendendo realmente percepibile a tutti quella determinata forma di disabilità. Tanti i progetti. Nei progetti con la scuola, ad esempio, se si trattava di proporre attività fisica per ciechi e/o ipovedenti, tutti gli altri componenti della classe venivano bendati e tutti insieme svolgevano i vari movimenti. Un approccio paritario che ha distinto Katia e la Uisp nel promuovere consapevolezza, sensibilità e la giusta attenzione».
«Oh capitano, mio capitano. È questo l’unico modo che conosco per salutarti - confessa Francesco Delpiano, atleta nazionale di nuoto paralimpico -. Poco prima di andartene mi hai consegnato il diario di bordo che hai scritto nei 4 anni in cui sei stata la mia mentore, allenatrice, compagna d’avventura e amica nel nuoto paralimpico professionistico. Due storie di vita complicate, le nostre, che si sono incrociate e hanno creato un unico tragitto che non si potrà mai dissolvere. La tua enorme umiltà e la tua scelta di rimanere sempre nell’ombra hanno lasciato brillare chi hai allenato e guidato con amore, passione e dedizione. Tu, che con la stessa passione e lo stesso amore passavi da essere campionessa di Judo ad accompagnare un bambino autistico nell’acqua grazie alla forza del tuo cuore, ora accompagnaci così, libera per sempre».
Le esequie si terranno al Tempio di cremazione di Valera martedì 28 maggio alle ore 10.
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