La classifica
Questa è una provincia per vecchi, si potrebbe dire parafrasando il titolo di un libro e di un film di qualche anno fa. Scritta meglio, potrebbe suonare così: questa è una provincia attenta ai bisogni degli anziani. Ma l'attenzione cala quando si tratta di rispondere alle esigenze dei giovani e soprattutto dei bambini. È qui, in queste due fasce d'età, che Parma continua a perdere posizioni rispetto alle altre province della regione e del resto del Nord Italia come certifica l'edizione 2024 della Qualità della vita per le generazioni, l'indagine del Sole 24 Ore presentata in anteprima domenica al Festival dell'Economia di Trento.
Le «luci» del Parmense riguardano la bassa disoccupazione giovanile (questo è un territorio in cui il lavoro, possibilmente stabile, per fortuna non manca), l'alto tasso di sportività dei bambini, il coinvolgimento degli anziani nel volontariato e la presenza di tanti orti urbani. Di contro, le «ombre» si fanno più nere quando si parla di persone sole e di consumo di farmaci contro la depressione, del prezzo degli affitti (molto alto) e dei delitti denunciati a danno dei minori.
I tre piazzamenti
Nella classifica dedicata alla qualità della vita dei bambini, Parma scende dal 21° al 35° posto, perdendo 14 posizioni rispetto al piazzamento del 2023, quando aveva registrato già una perdita di 9 posizioni rispetto al 2022. A livello generale, la classifica vede sul podio la provincia di Sondrio seguita da quelle di Ravenna e Trieste. Crotone chiude in 107ª posizione.
Per quanto riguarda i giovani, lo scivolone è più contenuto: -6 posizioni con conseguente arretramento dal 15° al 21° posto (nel 2023 il Parmense perse solo una posizione). In Italia le province con le performance migliori sono quelle di Gorizia, Ravenna e Forlì Cesena. Ultima è la provincia Sud Sardegna.
Una curiosità, nel 2023 la classifica giovani era dominata dalle province emiliano romagnole. Nell'ordine: Ravenna, Forlì Cesena, Ferrara e Piacenza al 4° posto. Parma, all'epoca 15ª, era fuori dalla top ten.
Il discorso volge al meglio quando dalle nuove generazioni si passano in rassegna gli indicatori della terza età. Il Parmense fa un vero e proprio balzo in alto, guadagnando 15 posizioni e piazzandosi al 7° posto. In vetta, nella classifica anziani, ci sono Trento, Como e Cremona. Chiude Lucca.
Indici in picchiata
Il Parmense non brilla quando si tratta di rispondere alle esigenze dei più piccoli. Questo emerge dall'indagine del «Sole» condotta su 12 indicatori (lo stesso numero di indicatori ha riguardato anche i giovani e gli anziani). Deludenti i risultati quando si parla di fondi Pnrr dedicati all'istruzione (79° posto), di spesa sociale per famiglie e minori (84°) e delitti denunciati a danno dei minori (91°). Nel 2023 Parma era 69ª.
Non sono confortanti i risultati sui giardini scolastici (64° posto) e sulle competenze numeriche e alfabetiche dei più piccoli. Rispetto al 2023 il Parmense resta stabile al 3° posto sul numero di bambini che praticano sport.
Pochi matrimoni
Gli affitti sono sempre più cari. Se nel 2023 il Parmense era al 92° posto alla voce «canoni di locazione», quest'anno scivola alla 94ª posizione. Resta basso il numero dei matrimoni (81° posto, ma nel 2023 era all'88°), così come è basso il numero dei giovani imprenditori (under 35): 93° posto. Bene il numero delle aree sportive (8° posto come nel 2023) e quello dei contratti a tempo indeterminato (9°).
Terza età protagonista
Nel Parmense ci sono tanti orti urbani (3° posto anche se nel 2023 era al 2°) ed è alto il numero delle persone seguite dai servizi sociali (3°). Le note dolenti arrivano invece dall'indicatore sulle persone sole (83° posto, ma nel 2023 era al 92°) e sul consumo di antidepressivi (84° posto contro l'86° dell'anno scorso).
Pierluigi Dallapina
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