Sanità
Ha parlato chiaro Massimo Fabi, direttore generale delle aziende sanitarie di Parma, invitato in commissione consiliare del Comune per spiegare il piano di recupero dei tempi d’attesa della specialistica ambulatoriale, ossia di visite specialistiche ed esami strumentali che troppo spesso richiedono attese assai più lunghe di quelle previste dai protocolli regionali, che condizionano pesantemente il giudizio dei cittadini sulle prestazioni della sanità pubblica, anche se non si parla di interventi salvavita.
Il problema «è nazionale – ha spiegato Fabi – è una criticità diffusa, determinata da carenze strutturali, che richiedono radicali interventi di innovazione e soprattutto lo stanziamento di risorse economiche adeguate se non si vuole compromettere pesantemente la sopravvivenza del sistema sanitario universalistico. Servono risorse umane, strutture tecniche e interventi di sistema».
A Parma il 90 per cento delle prestazioni è garantito entro i tempi previsti (30 per la prima visita e 60 giorni per accertamenti strumentali), ma si registrano situazioni di criticità in diversi settori: oculistica, endocrinologia, dermatologia, ginecologia e pneumologia. Le difficoltà derivano in parte anche dal fatto che sempre più medici scelgono il privato, determinando carenze di organico nel servizio pubblico. Ma a preoccupare non sono tanto i medici: «Fra tre anni - chiarisce Fabi – è previsto un esubero di medici, ma ci saranno seri problemi dal punto di vista infermieristico, con il rischio che resti sguarnito il nostro sistema di cura. Per i medici – ha insistito il direttore – l’emergenza vera è al Pronto Soccorso per una crisi di vocazione determinata dalle condizioni di lavoro e dal trattamento economico. A Parma al Pronto soccorso c’erano 32 medici, oggi ce ne sono 18. Si spiega anche con il fatto che un medico di medicina generale ha un introito triplo rispetto a chi lavora nell’emergenza».
Per ridurre le liste d’attesa a Parma aumenteranno del 17 per cento le visite e gli accertamenti diagnostici, gli specialisti prescriveranno le prestazioni necessarie, verranno abolite le agende chiuse, si farà ricorso anche all’overbooking degli appuntamenti, visto l'alto tasso di rinunce.
In caso di tempi lunghi si faranno “preliste”, per verificare l’urgenza delle prestazioni con il medico di base. Previsto un piano di comunicazione per garantire trasparenza e riconquistare la fiducia dei cittadini. E si proverà ancora una volta a tenere le auto fuori dall’ospedale. Sul tema sono intervenuti l’assessore Ettore Brianti e diversi consiglieri, fra i quali i medici Nouvenne e Pallini, che hanno sottolineato la necessità di riconquistare la fiducia e la collaborazione dei cittadini, integrare Ospedale e territorio e di creare le condizioni per rendere appetibile Parma per gli operatori sanitari.
Antonio Bertoncini
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata