In una tabaccheria in via Venezia
«Quando ha capito che la sua rapina era fallita ancora prima di cominciare, per la rabbia, ha tirato un pugno all'espositore delle caramelle e ha buttato per terra un paio di pacchetti. Bene: per fortuna il danno alla fine si riduce tutto qui».
Roberto, il titolare della tabaccheria al civico 22 di via Venezia, sorride. Anche se su quanto accaduto in quei concitati 40 secondi vissuti nel suo negozio c'è davvero poco da scherzare: ché di fronte ad una pistola spianata il buonumore passa al volo.
«Ma io ho capito subito che era una arma giocattolo, che si trattava di una riproduzione in plastica. E quindi non mi sono certo fatto prendere dal panico». Una provvidenziale freddezza che ha pagato, visto che il rapinatore se ne è andato borbottando e a mani vuote.
Tutto è accaduto, come detto, qualche giorno fa quando intorno alle 17 un uomo, italiano probabilmente del sud, è entrato nella tabaccheria. E ha pronunciato una strana frase. «Dammi i soldi, mettili in una busta», ha ringhiato. «Subito sono rimasto perplesso, non ho capito subito cosa volesse dire». Ma quando ha infilato la mano nel marsupio che portava addosso estraendo una pistola tutto si è chiarito. «Era però, palesemente, un'arma giocattolo. Così gli ho semplicemente detto che era inutile minacciare visto che l'incasso lo avevo versato poco prima in banca e che gli ultimi clienti avevano pagato col bancomat: quindi la cassa era vuota».
Una risposta che ha lasciato sgomento il bandito che, a quel punto, ha provato a fare la faccia dura.
«”Allora me li vengo a prendere da solo”, ha detto - prosegue il commerciante - ed è venuto dietro il banco. Per tenermi a distanza mi ha dato una botta sul petto ma arrivando poi al registratore di cassa ha capito che non avevo detto bugie: i soldi li avevo appena versati. E non c'era proprio nulla rubare».
Così, pieno di rabbia è tornato sui propri passi dando un pugno sul bancone, infilando la porta e dandosi alla fuga. Mentre il tabaccaio, neppure troppo scosso, ha tirato un sospiro di sollievo e preso il telefono.
«Abbiamo allertato i carabinieri e ho fornito ai militari le registrazioni del sistema di controllo», spiega sottintendendo che la speranza, ovvia, è che ora grazie alle indagini dei militari si possa arrivare all'identificazione del bandito. «Una lezione l'abbiamo imparata - è la conclusione. - Meglio non avere mai contante in negozio. Molto meglio».
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