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Vigili del fuoco

Incendio in via Paradigna. La 23enne Lara: «Così ho salvato uno straniero che dormiva all'ottavo piano»

Incendio in via Paradigna. La 23enne Lara: «Così ho salvato uno straniero che dormiva all'ottavo piano»

di Mara Varoli

27 Giugno 2024, 03:01

«Ho visto il fumo uscire dal balcone e sono corsa a chiamare i soccorsi». È stata Lara a salvare la vita a uno straniero che vive all'ottavo piano di un condominio di piazza Mozzoni. Il 31enne di origine del Gambia stava dormendo, quando è scoppiato l'incendio sulla veranda del suo appartamento. E probabilmente non si sarebbe accorto di nulla se la 23enne, vicina di casa, non avesse allertato i vigili del fuoco.

L'incendio si è sprigionato intorno a mezzogiorno nella zona di via Paradigna. Il palazzo, costruito nel 1987, ha ben nove piani, compresi i garage. E Lara, la ragazza di 23 anni, che abita lì con la famiglia, era sul balcone quando ha capito cosa stava succedendo all'ottavo piano: «Ho visto e sentito il fumo - ha raccontato Lara -, per cui ho chiamato mio padre che era in casa e dalla paura siamo scesi dalle scale, senza prendere l'ascensore. Nel mentre, ho chiamato i vigili del fuoco, mio padre invece ha avvertito piano piano tutti gli inquilini, per farli evacuare». I soccorsi sono arrivati in pochi minuti. Una squadra del 115, il 118 con ambulanza e automedica e la polizia locale. Ancora non si poteva sapere se all'interno dell'appartamento all'ottavo piano c'era qualcuno in casa: «L'unica cosa che sappiamo è che in quella casa - ha spiegato il papà di Lara - vivono quattro ragazzi stranieri, tutti metalmeccanici, e che vengono forse assistiti da una cooperativa». Nell'attesa, tutti gli abitanti del palazzo sono scappati fuori in giardino. All'arrivo, i vigili del fuoco hanno transennato l'area per sicurezza e sono saliti all'ottavo piano: «Mentre stavano cercando di sfondare la porta con il divaricatore all'improvviso la stessa porta si è aperta - ha proseguito il papà di Lara -. E uno dei quattro stranieri che vivono nell'appartamento ha detto: "Ma qui non c'è un incendio". Lo straniero stava dormendo e si era svegliato per il rumore: non si era ancora reso conto che sulla sua veranda c'erano le fiamme».

«Addirittura - è intervenuta Lara -, appena scesi in strada abbiamo sentito uno scoppio e il rumore della vetrata che è andata in mille pezzi: ci siamo tutti spaventati». Gli uomini del 115 hanno subito spento l'incendio in veranda: un balcone chiuso da vetri completamente al sole e dove all'interno c'erano oltre 40 gradi. Per cui, è solo un'ipotesi, sembra che tutto quello che era sulla veranda, scarpe, scatole, creme e una bomboletta abbiano preso fuoco proprio per le elevate temperature prodotte dal sole all'interno della vetrata. «Il ragazzo del Gambia fortunatamente sta bene - ha continuato Lara - e meno male che si è svegliato: abbiamo evitato il peggio. Sia io che mio padre siamo stati visitati dai medici e degli infermieri del 118, perché potevamo essere intossicati: elettrocardiogramma, prova della glicemia, saturazione, controllo via aeree e della gola, per vedere se avevamo macchie in gola. Ma per fortuna stiamo bene e non siamo dovuti ricorrere alle cure ospedaliere».

Nemmeno il 31enne del Gambia è stato portato al Maggiore: salvato dall'intervento di Lara, stava dormendo in una camera abbastanza lontana dalla veranda per cui non ha respirato del fumo. Chiaramente, sulle cause dell'incendio saranno eseguiti ulteriori accertamenti. Ciò che è importante è che nessuno sia rimasto ferito, grazie all'intervento tempestivo di Lara e di suo papà. Dopo circa un'ora e 40, tutti i residenti del palazzo di piazza Mozzoni sono potuti rientrare nei propri appartamenti e la vita del condominio è tornata alla normalità.

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