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Busseto

La Siae: «Palazzo Orlandi non si vende»

La Siae: «Palazzo Orlandi non si vende»

04 Luglio 2024, 03:01

Importanti sviluppi nella vicenda legata alla messa in vendita dello storico Palazzo Orlandi di Busseto, il palazzo in cui il maestro Giuseppe Verdi abitò dal 1849 al 1851 (e ne fu proprietario dal 1845 al 1888) e dove compose Stiffelio, Rigoletto e Luisa Miller. Da alcuni gironi era comparso l’annuncio della sua vendita per un milione e 200mila euro. Ma Siae, che nel 2013 lo aveva acquistato attraverso il suo fondo immobiliare Norma di Sorgente Group con l’obiettivo di recuperarlo e di realizzarvi una scuola di musica d’eccellenza, dedicata alla lirica e non solo (come riportato all’epoca sia all’Ansa e ovviamente pubblicato sulla «Gazzetta di Parma») intende proseguire nel proprio obiettivo.

Lo ha fatto sapere ieri Siae stessa che in una nota inviata al direttore della «Gazzetta» Claudio Rinaldi scrive: «Teniamo in primis a ringraziarvi per aver messo in luce questo annuncio di vendita, in tutto e per tutto seguito dal Fondo, completamente autonomo, che gestisce il patrimonio immobiliare della Siae (e dunque per sua natura giuridica non tenuto a informarci). In ogni caso, ne avremmo comunque avuto notizia, in quanto trattasi di un immobile sottoposto a vincolo storico artistico da parte del Ministero della Cultura. Ovviamente abbiamo dato mandato all’ente in questione di ritirarlo subito dalla vendita». Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco Stefano Nevicati che, per altro, da tempo sta seguendo in prima persona la questione.

«In qualità di sindaco di Busseto – ha spiegato il primo cittadino - insieme all’assessore regionale Felicori, alla segreteria del ministero della Cultura e al sottosegretario Mazzi, stiamo attivamente lavorando alla strutturazione della nascente Fondazione che si occuperà di sviluppare un percorso verdiano completo e innovativo. Questo progetto, di portata internazionale, mira a valorizzare l’immenso patrimonio artistico lasciato da Verdi, che include anche immobili di grande rilevanza. Per quanto riguarda Palazzo Orlandi – annuncia - stiamo valutando diverse possibilità per poterlo restituire alla collettività. Il momento storico è molto significativo, poiché, per la prima volta dopo tanto tempo, si sta cercando di unire invece che dividere i beni che Verdi ha lasciato, affinché possano essere pienamente e totalmente goduti da tutti».

Tuttavia - conclude - va sottolineato che questa operazione richiede un grande impegno economico, basti pensare ai recenti stanziamenti statali e regionali per la Reggia di Colorno, in quanto il patrimonio verdiano necessita di numerosi paralleli interventi per essere adeguatamente ripristinato, preservato e valorizzato. Stiamo compiendo un enorme lavoro in piena sinergia. Ci auguriamo di poter condividere pubblicamente gli esiti di questo impegno il prima possibile».

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