SALSO
Tornerà a Salsomaggiore il campionato italiano di scacchi? Dopo il successo ottenuto dal torneo al quale hanno partecipato quasi 1400 concorrenti dagli 8 ai 18 anni, per un indotto stimato di circa 20mila presenze tra giocatori e loro familiari per l’intera, scorsa settimana, c’è malcontento negli organizzatori per alcuni aspetti riguardanti i rapporti con la pubblica amministrazione.
«Certamente le famiglie di scacchisti di ogni regione sono state ben accolte a Salso e Tabiano e gli albergatori, i gestori di B&B, di bar, delle attività della ristorazione e di quelle commerciali sono stati contenti per l’indotto creato – afferma l’organizzatore Roberto Morgantini –. Non lo sono stati invece gli organizzatori e la Federazione scacchistica italiana che ha trovato nel Comune una collaborazione peggiorativa rispetto alle due edizioni precedenti».
Secondo Morgantini negli anni precedenti si erano creati presupposti ed un’accoglienza ben più favorevoli tant’è che gli organizzatori si sono rivolti a Salso per questa edizione proprio per il passato ospitale.
«Tuttavia la collaborazione dell’amministrazione nei nostri confronti è stata ai minimi termini, così come siamo rimasti profondamente insoddisfatti dall’agenzia di prenotazioni che ci era stata segnalata e che avevamo raccomandato ai partecipanti nel nostro sito – conclude Morgantini –. Per via del buon successo sportivo e turistico ottenuto, abbiamo chiesto una maggior collaborazione all’amministrazione per riproporre la manifestazione a Salso, non trovando però alcun positivo riscontro».
Ad organizzare l'evento, va spiegato, è stata una società privata, una delle principali a livello nazionale, che - in coordinamento con la Federazione italiana e supportata da uno sponsor tecnico - si è poi rivolta ad un'agenzia privata per l'organizzazione vera e propria delle presenze alberghiere in città. Tra le due società ci sarebbero ora problemi legati agli accordi presi, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto economico, tanto da arrivare alle vie legali.
L’amministrazione salsese, invece, ritiene di aver fatto tutto quanto possibile - e forse anche più di quanto era stato concordato - mettendo a disposizione gli spazi e la gestione del palazzo dei congressi e della Corte civica Tommasini per la migliore riuscita della manifestazione e che, infine, saranno i nuovi organi elettivi della Federazione a decidere l’assegnazione della sede per il 2026 (l'anno prossimo era già stato deciso che l'evento non sarebbe stato a Salso) in base all’emissione di un bando.
r .c.
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