Carabinieri
Langhirano Un teschio, con ogni probabilità umano, emerge dai boschi del Langhiranese. Un macabro ritrovamento quello avvenuto nella mattinata di martedì che apre numerosi interrogativi su cui ora le indagini e gli approfondimenti tenteranno di dare risposte. Quello che potrebbe rappresentare il «giallo» di questa bollente estate, come in ogni racconto «crime» che si rispetti, comincia nella maniera più casuale.
Il ritrovamento
Deve essere preso un mezzo «colpo» a un escursionista che martedì stava facendo un giro in uno dei numerosi boschi della Val Parma, nel comune di Langhirano, quando, tra la vegetazione, ha visto qualcosa che ha attirato la sua attenzione. Difficile, comunque, sbagliarsi: quello che era lì ai suoi piedi era un teschio.
Non intatto al cento per cento, ma pare abbastanza conservato per poter dire che sia appartenuto a un essere umano. Superata l'ovvia sorpresa, l'uomo ha composto il numero delle forze dell'ordine comunicando il ritrovamento ai carabinieri di Langhirano che, con il coordinamento dei militari della Compagnia di Parma di cui la stazione langhiranese fa parte, hanno avvertito l'autorità giudiziaria che ha fatto scattare i doverosi accertamenti.
Le domande
Tante ora sono le domande che sorgono spontanee dopo la macabra scoperta, a cominciare da come abbiano fatto quei resti ad «arrivare» fino lì e, soprattutto, a chi potrebbero appartenere. La mente corre a eventuali persone scomparse ma forse è inutile, e anche un po' irrispettoso, lavorare troppo di fantasia. La vita, infatti, non è una serie televisiva. Ma ogni ipotesi, al momento, rimane aperta.
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