Il sogno
«Matilde, ma hai davvero 16 anni?». La ragazza ride dall’altra parte della cornetta: «Sì, studio al liceo Romagnosi» risponde come se davvero dovesse dare prova della sua giovane età. Perché i discorsi che fa Matilde Viglioli, 16enne («per davvero») parmigiana, sono quelli che derivano dall’esperienza. Una prospettiva sulle cose, la sua, che sembra «tradire» i suoi anni.
L’atteggiamento – il coraggio, l’energia – è però tutto giovanile: davanti ai problemi, Matilde risponde con quello slancio tipico di chi crede fortemente nelle proprie idee, di chi si mette in gioco senza pensarci due volte: «So che posso fare qualcosa per la società, tutti, nel nostro piccolo, possiamo fare la differenza». Questo, Matilde, lo dimostra concretamente quando si impegna partecipando ai dibattiti cittadini, quando partecipa - in presenza o in streaming - ogni settimana al Consiglio comunale, quando scrive le «Lettere al direttore» della Gazzetta di Parma per «denunciare» situazioni di degrado o riflettere su tematiche a lei care e vicine. Matilde riflette molto su ciò che la circonda: «Il confronto è ciò che preferisco» dice.
Lo ha fatto anche nei giorni scorsi, rivolgendosi per iscritto al giornalista Aldo Cazzullo, in una lettera che è stata pubblicata nella sua rubrica sul Corriere della sera: «Troppi non vanno a votare, io ho 16 anni e vorrei farlo» è il titolo che riassume efficacemente il «messaggio» delle giovane, riferendosi alle elezioni europee. «Devo ammettere che quando si avvicinano le elezioni - scrive la studentessa parmigiana al giornalista - vorrei essere maggiorenne per quei pochi minuti che basterebbe per esprimere una preferenza: purtroppo, ha vinto il partito dell'astensione».
«In pochi, di quelli che possono votare, partecipano attivamente alle elezioni - commenta la 16enne -. Io mi sono appassionata nel 2022, quando a Parma ci sono state le elezioni amministrative ho notato come molti ragazzi della mia età iniziano ad avvicinarsi alla politica solo quando riescono a instaurare un dialogo con un altro coetaneo già appassionato. E gli adulti? La metà alle europee non ha votato». Così Matilde - forse un po' stanca di dover delegare decisioni al mondo adulto - ha scelto di «scendere in campo» con gli strumenti che ha.
Ogni mattina si informa, legge diversi giornali, poi apre dibattiti in classe, con i suoi coetanei e non solo. Ha ragione Aldo Cazzullo, che fra le tante cose, le scrive: «Sono molti i giovani che scrivono al Corriere e rappresentano un punto di vista prezioso».
Matilde Viglioli, per esempio, diventa una cartina al tornasole del suo quartiere, il San Leonardo, per il quale lei «lotta» ogni giorno: «Abito lì, e tocco con mano le sue problematiche - spiega la ragazza -. Partendo dalla sicurezza: furti, aggressioni e violenza, non posso vedere il mio quartiere così».
A Matilde questo interessa: «Tutti i problemi che riguardano da vicino i cittadini - fa sapere -: nessuno deve sentirsi abbandonato, avere paura di fenomeni che stanno incidendo in modo negativo sulla vita cittadini». Le stanno a cuore anche i temi che riguardano le giovani generazioni: «Non ci sono luoghi di incontro adatti ai giovani, al San Leonardo ci si ritrova al McDonald's - dice -. Bisogna rendere i luoghi in cui viviamo spazi accoglienti ed equilibrati: luoghi che siano per i giovani punti di ritrovo e di riferimento».
Può dare una lezione a tutti, Matilde: «Chiedo ai miei coetanei di tenersi sempre informati e agli adulti di essere sempre attivi nella cosa pubblica - chiosa la ragazza -: perchè è anche grazie a questo se possiamo essere liberi. Liberi per davvero».
Anna Pinazzi
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