Pallavolo
Dalle nostre parti Kate Antropova, una delle stelle più luminose della Nazionale italiana femminile di pallavo, medaglia d'oro a Parigi, aveva una tifosa davvero speciale: Viola Montagnani, schiacciatrice classe 2005, volto nuovo del Galaxy Collecchio, formazione che si appresta ad affrontare la sua quarta stagione consecutiva in serie B2.
Viola e Kate hanno condiviso una bella esperienza formativa al Sassuolo. «Lei ha due anni in più di me, ma tra noi si è creato subito un bel legame complice anche il fatto che, da Sassuolo, ci spostavamo insieme verso Modena, dove ci allenavamo con le giovanili» ricorda Montagnani. «Kate era arrivata da pochissimo dalla Russia: non spiccicava una sola parola di italiano. Per dialogare dovevo quindi far ricorso al mio scarso inglese (ride, ndr), eppure devo dire che in un modo o nell'altro riuscivamo a capirci. L'ho sempre ammirata molto, come persona innanzitutto, al di là delle sue indiscusse qualità sul campo: non sarà stato facile, per Kate, essere catapultata in un Paese nuovo, dove non conosceva nessuno. Sono contenta che sia riuscita ad affermarsi, coronando un grande sogno».
Nella pallavolo il «battesimo» di Antropova è avvenuto proprio a Sassuolo. E con lei c'era sempre Viola. «L'anno prima del Covid - racconta la nuova giocatrice del Galaxy - abbiamo disputato insieme il campionato di serie C. Che giocatrice, Kate: già allora era una spanna sopra le altre, sia dal punto di vista fisico che tecnico. Era una ragazza riservata, ma allo stesso tempo inclusiva, capace di fare gruppo. E poi era determinatissima, una giocatrice già allora con una straordinaria mentalità e cultura del lavoro».
Montagnani e Antropova si sono riviste un mese fa, per caso. «Proprio così. Agli inizi di luglio mi trovavo a Pinarella: ero a far spesa in un centro commerciale. Ad un certo punto mi volto e la riconosco: "Kate!". Ci siamo abbracciate. Lei era lì con la Nazionale. Infatti nei giorni successivi, in centro, ho incrociato anche Sylla e le altre azzurre. A Kate ho fatto i complimenti per il suo percorso e un grosso in bocca al lupo per Parigi: non mi sono persa una partita in tv, è stata una emozione forte vedere Kate rappresentare i colori della nostra Nazionale e anche poter dire di aver giocato al fianco di una campionessa olimpica».
Montagnani, che ha scelto di iniziare il suo percorso universitario a Parma, non vede l'ora di cominciare la sua avventura a Collecchio. «Di questa società mi avevano parlato un gran bene e queste voci hanno trovato piena conferma già nel primo colloquio che ho avuto col direttore sportivo Luigi Scrimieri. Dalle sue parole ho subito percepito tanta fiducia e considerazione nei miei confronti. Il Palaleoni, l'allenatore e il primo contatto con le nuove compagne hanno fatto il resto: non ho mai avuto dubbi, il Galaxy è sempre stata la mia prima scelta».
Nelle ultime due stagioni, col Montale in serie A2 e poi ancora a Sassuolo in B1, Viola è stata impiegata come libero, dopo gli inizi da centrale nelle giovanili della Liu Jo Modena. «Il ruolo di libero era stato proposto qualche anno fa. In serie A2, dove la palla gira molto più veloce, mi ha dato anche soddisfazioni. Ma adesso ho voglia di mettermi alla prova: la collocazione da banda la sento più mia, mi porta ad essere più nel vivo del gioco. Sarà un bel modo per mettere alla prova me stessa».
Sulla stagione che verrà, Montagnani osserva: «Come ripete sempre il direttore Scrimieri dobbiamo divertirci e lavorare col sorriso, una prerogativa indispensabile per affrontare al meglio un campionato impegnativo come la B2. L'essere scesa di categoria non mi spaventa affatto: lavorando sodo, questa squadra potrà crescere ulteriormente e dire la sua».
Vittorio Rotolo
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