Il caso
Alberi tagliati al parco Ferrari, esplode la protesta dei tanti frequentatori del polmone verde in zona via Torelli. Che mettono anche in guardia dai possibili pericoli che potrebbe rappresentare la siepe troppo alta che delimita il chiosco del parco. La rabbia ieri mattina è scattata quando alcuni hanno visto le ditte incaricate dal Comune intente a tagliare undici tra aceri e abeti.
È partito così il tam tam e la voce del malcontento dei frequentatori del parco è arrivata anche al cronista della Gazzetta che ha raccolto un misto di rabbia e di preoccupazione. Rabbia perché «questa adesso sembra più la pista di atterraggio di un aeroporto invece di un parco in cui ci devono essere degli alberi». Ne restano, ovviamente, ma non quanti, sempre secondo i frequentatori, dovrebbero essere. «Ne sono stati tagliati anche due anni fa, addirittura più di stavolta - commenta una battagliera frequentatrice - e sono stati sostituti con piante fragili e inadatte, alcune delle quali sono state anche vandalizzate. Piante troppo piccole per durare».
Il timore è proprio questo, che «ne taglino undici e le sostituiscano con tre-quattro “pianticelle” con il risultato di farle morire in breve tempo. Se andiamo avanti di questo passo qui tra un po' di tempo non resterà più verde». Forse una visione un po' troppo apocalittica, ma che fotografa l'apprensione.
Ma quello per i troppi tagli e le poche e inadeguate sostituzioni non è l'unico timore che scuote i frequentatori del parco Ferrari dove, cinque anni fa, un'anziana era morta per le ferite riportate nel crollo di un gazebo su cui erano precipitati alcuni grossi rami. Alcuni di quelli che abitualmente si recano al chiosco, lato via Pezzani, si dicono preoccupati per l'eccessiva altezza della siepe che delimita lo spazio esterno del locale. In realtà è un bell'esemplare vegetale - e su questo sono tutti d'accordo - ma il tema è un altro. «Specialmente di notte - è la spiegazione - dall'esterno non si vece nulla, quindi all'interno potrebbero trovare rifugio dei senzatetto, oppure persone che vogliano commettere reati in maniera indisturbata, dal momento che con ogni probabilità la siepe impedisce anche alla telecamera di videosorveglianza dei paraggi di poter riprendere. Andrebbe potata».
Su entrambi gli argomenti sollevati dai frequentatori del parco è intervenuto l'assessore al Verde pubblico Francesco De Vanna. «Questi tagli di esemplari ammalorati o pericolosi erano previsti - ha spiegato - e nei prossimi giorni altri alberi verranno tagliati anche in altri punti della città. Per quanto riguarda gli aceri e gli abeti abbattuti al parco Ferrari, è difficile poterli sostituire in poco tempo. Capisco i frequentatori del parco, ma faccio presente che noi, come Comune, ogni anno abbattiamo molte decine di alberi che rappresentano un pericolo. E per la sostituzione in loco degli alberi abbattuti esistono delle difficoltà».
Il Comune sta, inoltre, «stilando una lista di interventi determinata sulla base di priorità, a partire dagli alberi che si trovano sui viali».
Al parco Ferrari, comunque, «nei prossimi mesi valuteremo in che modo mettere a dimora altri alberi. Degli interventi sono infatti previsti».
E la siepe? «È vero che è alta - risponde De Vanna - ma da quella zona, che anche per la presenza dello stadio ha un tasso di sorveglianza molto elevato che verrà rafforzato con il ritorno del Parma in serie A, non ho ricevuto segnalazioni di movimenti sospetti. Per migliorare la visuale - conclude l'assessore - dovremmo portare la siepe a un metro d'altezza e questo devasterebbe la pianta».
Michele Ceparano
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