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Il presidente dell'Enac al Meeting di Rimini

«L'aeroporto Verdi deve essere potenziato»

«L'aeroporto Verdi deve essere potenziato»

di Luca Pelagatti

25 Agosto 2024, 03:01

Lo slogan con cui è stato presentato, «Ripartenza Rock», evoca buone vibrazioni. Ma ancora più elettrizzante è quella cifra di un miliardo e duecento milioni pronta per essere investita per il trasporto aereo. Favorendo, e questo forse è l'aspetto davvero rivoluzionario e che più ci riguarda, gli aeroporti con una buona potenzialità infrastrutturale ma troppo spesso penalizzati. Inutile girarci intorno: Parma è uno di questi.

Si è parlato di «Mobilità e reti» ieri a Rimini durante il Meeting e a farlo, in particolare, è stato Pierluigi Di Palma, il presidente di Enac ovvero l'autorità di regolamentazione tecnica, certificazione e vigilanza per l'aviazione civile. Una istituzione fondamentale che, attraverso le parole del suo numero uno, ha fatto intendere che quello del trasporto è un «settore in buona salute» che archivia una crescita di «oltre il 10%» nella prima metà del 2024, che rappresenta un «motore per lo sviluppo economico del Paese» ma che sconta ancora «un po' di ritardo», negli investimenti per la sua esclusione dal Pnrr e dagli strascichi del Covid. I ritardi, però, volendo si colmano: ed ecco perché Pierluigi Di Palma, durante l'incontro, ha scandito la notizia che l'Enac è pronto a mettere sul piatto un pacchetto di investimenti decisamente sostanzioso: oltre 1,2 miliardi.

Detto così potrebbe apparire una dichiarazione di intenti generica e tutto sommato fumosa: ma il direttore di Enac è entrato nei dettagli e, pur senza specificare se e quanto eventualmente potrebbe toccare ad ogni singolo scalo, ha parlato anche degli aeroporti dell'Emilia Romagna. E di Parma in particolare.

«Il contesto è chiaro: a fine anno ci saranno 200 milioni di passeggeri che transiteranno negli aeroporti italiani. Ecco perché il trasporto aereo non può lasciarsi sfuggire l’occasione di fare nuovi passi in avanti. E per farlo occorre focalizzarsi sulle infrastrutture.

Una esigenza che il presidente di Enac ha declinato senza girarci intorno: «Dalla prossima stagione estiva valuteremo la capacità non solo operativa ma anche infrastrutturale degli aeroporti. In questo modo gli scali potranno sviluppare traffico in ragione della propria capacità infrastrutturale».

Tradotto: non basterà avere la pista in una grande città o movimentare attualmente milioni di passeggeri per poter continuare a crescere.

Occorrerà, piuttosto, garantire «qualità dei servizi in favore dei passeggeri», cosa che in parecchi scali non lontano da Parma non è più possibile a causa di una evidente situazione di congestione. Ed ecco allora la opportunità da prendere al volo: «questa nuova strategia indurrà gli operatori delle compagnie aeree a trovare altri aeroporti dove poter operare e questo favorirà nella rete aeroportuale, per esempio dell'Emilia Romagna, gli altri aeroporti che fino a oggi sono stati penalizzati: parlo di Parma o di Forlì e Rimini».

Una prospettiva per cui brindare che, per di più arriva in un momento dove anche la politica, sembra, per una volta, condividere un progetto comune. I candidati per la prossime elezioni regionali, sia di centrodestra sia di centrosinistra, hanno infatti sottolineato come sia necessario un piano regionale per gli scali che permetta una migliore gestione dei traffici con una distribuzione dei passeggeri, delle tratte e delle ricadute positive. Dopo anni di bastoni malignamente piazzati tra le ruote di scali come il nostro anche questo suona come una notizia da festeggiare. E non solo per campanilismo.

«Si tratta di un segnale importante da parte del presidente Di Palma delle potenzialità del nostro scalo - sottolinea con soddisfazione Guido Dalla Rosa Prati, presidente della società di gestione del «Verdi». - e che replica correttamente ai guasti di un approccio spesso ideologico ai temi della mobilità aerea favorendo nel contempo la creazione di una rete aeroportuale efficiente per tutti».

«Il trasporto aereo porta ricchezza in un Paese - ha concluso Di Palma - ed è un fatto certo che grazie alla crescita del traffico degli aeroporti si sviluppano i territori circostanti». Insomma: le premesse ci sono. Adesso serve solo farle diventare realtà.

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