URBANISTICA
Parma si prepara a chiudere un altro capitolo del suo recente passato: quello con Stu Stazione, la società di trasformazione urbana nata il 15 ottobre 2003 per gestire la trasformazione dell'area della stazione, e di quelle attorno. La società verrà messa in liquidazione perché, è stato spiegato ieri sera durante la commissione consiliare Garanzia e controllo, i debiti verso l'unico creditore (Amco, società del ministero dell'Economia e delle finanze) sono il doppio rispetto al valore dei terreni. Valore crollato in meno di dieci anni. «La nuova perizia fatta nel 2023 stima a 18 milioni di euro il valore dei terreni», spiega Isabella Tagliavini, amministratore unico di Stu Stazione, durante la riunione nella sala consiglio del municipio. Le prime perizie della sua gestione avevano ridimensionato il valore dei terreni a 36 milioni (valore che corrisponde al debito attuale di Stu nei confronti di Amco) rispetto ai 55 iniziali. L'anno scorso una nuova perizia, dopo un paio di bandi deserti (nel 2021 e nel 2022), ha dato un'ulteriore sforbiciata.
«Parliamo di un'area con una valutazione iniziale straordinariamente elevata», sottolinea il vicesindaco Lorenzo Lavagetto, mentre Tagliavini è ottimista: «I valori riconfigurati delle aree faciliteranno le ricerche sul mercato». In poche parole: con questo prezzo sarà più facile trovare un compratore per l'area a nord dei binari. Ma a tal riguardo Thomas Gardelli, liquidatore di Stt, con lucido pragmatismo ammette: «Si tratta di un'area così vasta e così densa di problemi che la ricerca di un acquirente non è così semplice».
Ma perché il Comune ha deciso proprio ora di chiudere il capitolo Stu Stazione? Perché il valore dei terreni (18 milioni) è la metà del valore del debito e questo impedisce alla società di chiudere il bilancio. Con la messa in liquidazione in continuità la Stu potrà invece metabolizzare il «buco» e mettersi alla ricerca di un accordo (non semplice) con Amco, l'unico creditore in campo. E infine provare a vendere le aree. «Con la messa in liquidazione della società - spiega Gardelli - potremo approvare il bilancio e poi depositarlo in Camera di commercio».
Risolto questo problema formale, resta quello sotto gli occhi di tutti: la riqualificazione dell'area tra via Alessandria, via Brennero e via Brenta, che ha una superficie utile di 20mila metri quadri ed è definita «secondo stralcio» (stimata 14,3 milioni), e del recupero del «terzo stralcio», i 6mila metri quadri a sinistra della palazzina della stazione, dove ora c'è la Cicletteria (2,9 milioni). Un'area in via Reggio (1,1 milioni) Stu sta cercando di ridarla ad Rfi, mentre è a caccia di compratori anche per due piccole aree (destinate al terziario) in zona Spip (82mila euro).
Ennesimo problema: bonifiche ambientali e belliche. Un aspetto sollevato da Priamo Bocchi (FdI), in qualità di presidente della commissione. I costi di smaltimento triplicati e la presenza di cromo hanno bloccato la bonifica ambientale, che a sua volta ha stoppato quella bellica. Risultato: l'area deve ancora essere ripulita. Ultimo aspetto: le opere di urbanizzazione. Per velocizzare i lavori l'idea è di affidarle al privato (una volta trovato l'acquirente) e non alla Stu Stazione, come previsto in origine.
Alla scoperta del Cepim
Non solo «incompiute». La prima parte della commissione è stata dedicata al Cepim, l'interporto di Fontevivo e al suo investimento di 18 milioni di euro per realizzare il nuovo terminal ferroviario, già pronto, che sarà ufficialmente inaugurato il 2 ottobre. «Il nuovo terminal può essere un aiuto per il rilancio di tutta l'economia Parmense», afferma il presidente del Cepim, Giampaolo Serpagli, prima di ricordare che l'interporto, nato 50 anni fa, è alla ricerca di nuove aree da dedicare alla logistica nel comune di Fontevivo e che l'elettrificazione della linea ferroviaria sarà perfezionata nel 2025. A proposito di trasporti e infrastrutture, per l'ennesima volta Serpagli ha fatto il tifo per il completamento della Ti-Bre e della Pontremolese. «Vorremmo vedere le ruspe in azione», sentenzia in merito al raddoppio della linea tra Parma e Vicofertile.
Pierluigi Dallapina
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata