IL RICONOSCIMENTO
«Giulia Ghiretti è Parma». Ha usato quattro parole il sindaco, che sono bastate a identificare non solo il suo modo di essere atleta, ma anche un’attitudine particolare a farsi portatrice di comunità, in vasca come altrove.
Per onorare i suoi meriti sportivi, ieri pomeriggio, Michele Guerra e l’assessore allo Sport, Marco Bosi, hanno consegnato alla nuotatrice medaglia d’oro alle Paralimpiadi di Parigi 2024 il Sigillo della città di Parma, un riconoscimento che le è stato assegnato in virtù dell’ultima vittoria in Francia, ma soprattutto per una carriera importante, per un palmares di 28 medaglie internazionali, per un record del mondo e per la capacità di aver portato alto, ovunque, il nome della sua città. «Per me è un onore essere qui, a ricevere questo importantissimo riconoscimento: la città mi è sempre stata di supporto e, soprattutto, ho sempre sentito il suo calore – ha detto l’atleta, riconoscendo in quel sigillo un gesto d’amore reciproco tra lei e la cittadinanza -. A chi lo dedico? Non lo dedico a nessuno, come lo dedico a tutti: non c’è una dedica in particolare, ma sicuramente è qualcosa di condiviso e di tutti, perché se sono qui a riceverlo è veramente grazie a ogni persona che è qui, che mi supporta e che ogni giorno c’è». E, ieri, infatti, quel supporto di cui lei parla spesso era lì, tra i banchi della sala del Consiglio comunale.
I presenti, riguardando l’ultimo frammento di gara in cui lei ha vinto, nella finale dei 100 rana SB4, hanno provato la stessa emozione di chi davanti alla tv o sugli spalti ha visto concretizzarsi l’oro alcune settimane fa. «Credo che la grande differenza tra Giulia Ghiretti e altri atleti che il nostro Paese ha sia proprio l’essersi fatta testimone e portatrice di un senso di comunità unico, che va anche oltre i confini della nostra città, perché lei questa azione la svolge davvero a livello nazionale – ha commentato Guerra -. Io, in questi anni, ho avuto la fortuna di poter essere anche suo amico, di averla vista da vicino e ho osservato come parla ai suoi coetanei, come va nelle scuole, come lega lo sport a quella che è una missione sociale e, quindi, il sigillo non rappresenta solo il riconoscimento per una medaglia d’oro olimpica, che alla nostra città mancava da tantissimi anni e che lei ha portato e che ci rende, ovviamente, orgogliosi, ma è anche questa capacità di essere davvero Parma, ovunque vada».
Bosi ha ricordato come, negli anni, siano stati tanti gli atleti e le squadre portate nella sala del Consiglio (in particolare, tutti coloro che si erano sono per titoli nazionali e internazionali), «però ci sembrava troppo poco darle un riconoscimento solo simbolico»: «Ciò che ha fatto Giulia Ghiretti è storico per la nostra città ed è storico per lo sport. Abbiamo scelto di assegnarle il Sigillo a dimostrazione del valore di ciò che ha compiuto dal punto di vista sportivo, perché, spesso, si tende a dare valore alle storie umane, che sicuramente sono importanti, ma questi, per me, sono soprattutto degli atleti. Si tratta di un passaggio culturale importante, che è stato ottenuto nel tempo e quindi ciò che lei ha fatto è una grandissima prestazione da atleta, un percorso durato tre anni, che l’ha portata a migliorare il risultato precedente, cioè un risultato sportivo estremamente rilevante, equiparabile alle ultime medaglie d’oro che sono arrivate oltre 50 anni fa, per quanto riguarda le discipline individuali».
A chi le chiede se si senta un esempio, la nuotatrice dice che quella parola è «forse grande», ma sta imparando a conviverci: «Sento un po’ più mia la parola riferimento quando qualcuno vuole iniziare a fare attività sportiva. Se posso essere d’aiuto mi fa più che piacere, perché credo che, al di là dei gesti sportivi, ci sia una persona e quando questa va avanti e viene riconosciuta è, per me, il riconoscimento più importante».
In sala, ad ascoltare il suo racconto e la testimonianza che porta con sé (di cui si è fatto portavoce il giornalista Andrea Del Bue, che ha scritto insieme a lei, pochi mesi fa, il libro «Sono sempre io» e che ieri ha moderato l’evento), oltre agli assessori, alle istituzioni, ai consiglieri comunali, c’era la sua famiglia, presenza costante e misurata, gli amici e una cittadinanza che le è sinceramente vicina. «La città ti è grata», ha concluso il sindaco.
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