«Mi hai rovinato la vita»: post diffamatori contro Garofano. Condannata 31enne

«Qui Quarto Grado... siete pronti a seguire le nostre indagini? Vi aspettiamo». A scatenare l'offensiva, era bastato questo post su Instagram pubblicato nel gennaio del 2020 da Luciano Garofano, ex comandante del Ris di Parma e ormai da anni ospite fisso della trasmissione di Rete 4 come esperto di analisi scientifiche in ambito investigativo. Una lunga serie di messaggi contro il generale. L'autrice? Una 31enne albanese, con casa a Parma, che aveva avuto dei dissidi con una parente di Garofano.

Storia complicata, fatta di risentimenti a sfondo sentimentali, che nulla hanno a che vedere con l'ex comandante del Ris, ma in cui lui è stato coinvolto, suo malgrado, proprio per questioni di parentela. Ciò non toglie, però, che sia stato lui a finire nel mirino della donna. «Il signor Garofano mi manda saluti minacciosi per bocca di altri, quando all'inizio voleva fare da intermediario, per poi rovinarmi la vita»: questa una delle frasi postate quel giorno. E poi, facendo riferimento all'impegno di Garofano contro la violenza di genere, scrive ancora: «... quando si tratta delle donne della sua famiglia che fanno ingiustizie, cosa fa l'ex generale... non accetta di parlare». Poco importa, poi, che mentre postava quei messaggi, altri follower avessero preso le difese di Garofano, perché lei aveva continuato ancora a lungo, aggiungendo anche: «Tu hai i soldi per corrompere tutti, ma io non ho paura».

E a quell'attacco, l'ex numero uno del Ris, assistito dall'avvocato Daniele Carra, ha risposto con una querela. Diffamazione aggravata, visto che è stata diffusa online, l'accusa per la 31enne. Che è stata condannata a 750 euro di multa (il pm Laila Papotti aveva chiesto 1 anno). Pena sospesa. Ma a una condizione: la donna dovrà versare 2.000 euro di risarcimento a Garofano, che si era costituito parte civile.

G.Az.