GASTRONOMIA
Pepèn sbarca a Milano. Da questa settimana «spacca«, carré con il pesto farcito, wurstel elaborati e carciofe si potranno gustare anche all'ombra della Madonnina. Simbolo della parmigianità che resiste ai tempi e alle mode, lo storico tempio del gusto di vicolo Sant'Ambrogio, una «seconda casa» per tanti parmigiani ma non solo, aprirà i battenti in zona Porta Venezia, più precisamente in via Malpighi 3. Affascinante anche la location, un palazzo Liberty nella frequentatissima via del capoluogo lombardo.
La notizia è nell'aria da tempo, ma ora ha i crismi dell'ufficialità. Per aprire le quattro anime di Pepèn (Stefano Ferrari e il figlio Matteo, Riccardo Meneguz e Barbara Peschiera che portano avanti la tradizione dei padri Gino, Dino e Gianni, ma anche dello zio di Stefano, Renzo Ferri, coloro che hanno reso grande la tavola calda a un passo dal Municipio) hanno trovato un partner sul territorio. È «N'Ombra de Vin», enoteca con un'esperienza quarantennale di Milano, di Cristiano Corà e del suo socio Camillo Carmignani Tirelli, parmigiano trapiantato nella metropoli meneghina. Hanno così unito due grandi storie di gusto e territorio.
Il locale, che si chiamerà Pepèn, è uno spazio raccolto, che richiama ovviamente le dimensioni di quello storico in vicolo Sant'Ambrogio, dove si mangerà per lo più in piedi e per sedersi ci saranno i «classici» sgabelli. All'esterno invece potrà contare su un dehor, ma gli arredi comunque ricalcheranno il punto di Parma. In quello che sarà il «gustoso clone» del Pepèn storico (in cui il primo carré farcito fu preparato nel 1953), si potranno anche degustare una selezione di vini e birre artigianali «targate» N'Ombra de Vin.
Il locale inizierà a sfornare i suoi prodotti domani e giovedì solo con il delivery ore pasti (solo sul sito www.pepenmilano.com e su Glovo), mentre la saracinesca verrà alzata ufficialmente al pubblico venerdì (orari: da martedì a sabato 11-15 e, novità, 18-22). Il menu sarà quello tradizionale di Pepèn e dietro il bancone ci sarà sempre un membro dello storico staff di Parma.
«Per noi è una sfida su cui comunque abbiamo riflettuto - commenta Stefano Ferrari -. Era un po’ che pensavamo di provare a uscire dal “borgo” anche per provare a espandere quello che i nostri genitori hanno costruito. Cogliendo la proposta dell'amico Camillo Carmignani, che conosciamo da tanto tempo, abbiamo puntato su Milano che è la grande città di riferimento per tanti parmigiani e in cui vivono o lavorano già numerosi nostri clienti. È un po' come quando Pepèn Clerici, il fondatore del nostro locale, aprì a Leivi, in Liguria». Portare a Milano il cavallo pesto, lo «spacca» e la carciofa funzionerà? «Noi ci metteremo il nostro lavoro e la nostra passione - conclude Ferrari -. Come sempre». M.Cep.
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