COMUNE
Un lavoro certosino per (ri)progettare le aree del centro e gli spazi comunali dedicati alla cultura, per renderli accessibili a tutti.
Dai marciapiedi ai corrimano, passando per i bagni e le rampe di accesso, ogni luogo è stato studiato alla luce del cosiddetto «Universal design», ossia quell'insieme di attenzioni che consentono alla più alta gamma di persone di fruire di determinati spazi. In altre parole, la sfida è quella di andare oltre al rispetto dei minimi di legge, per aumentare la qualità di vivere lo spazio pubblico.
Ieri pomeriggio alla Casa della Musica si è svolto un incontro pubblico dedicato alla presentazione del progetto del Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche (Peba).
Si tratta di uno studio condiviso con le associazioni di volontariato più rappresentative delle persone con disabilità cittadine (ora aperto alle osservazioni di tutta la cittadinanza) che chiuderà il suo iter progettuale nel 2025 con l’approvazione finale in consiglio comunale. Il Peba riguarda una rete di percorsi di oltre 30 chilometri: piazze, marciapiedi, attraversamenti e fermate del tpl sono stati oggetto di analisi insieme ai principali edifici comunali sedi di attività culturali, a diverse aree verdi e parchi gioco.
Tanti gli esempi concreti portati dalle tre architette progettiste: Valia Galdi, Cinzia Araldi, Maddalena Moretti. Si è partiti dal Teatro Due, dotato di una rampa per disabili, ma non di corrimano (al pari di altre realtà), per poi passare alla nuova biblioteca Civica (carente, tra l'altro, nella facilità di individuazione degli accessi) e al teatro Regio con scale prive di un doppio corrimano. Quanto all'ingresso della Guanda, la porta è pesante e su una rampa inclinata. Ricorrente la carenza di segnaletica nelle pavimentazioni e di informazioni intuitive per i momenti di emergenza.
Da migliorare le panchine, inserendo varie tipologie di sedute in posizioni accessibili, per offrire una possibilità di sosta a tutti, tenendo conto anche dei diversi tempi di affaticamento delle persone.
Tanti i marciapiedi dissestati, le pavimentazioni difficili da percorrere da chi è diversamente abile. Via Kennedy, ad esempio, andrebbe riprogettata con parcheggi a lisca di pesce su un lato della strada, per poter realizzare un marciapiedi ampio e fruibile da tutti, prevedendo attraversamenti nelle vicinanze degli ingressi delle sedi universitarie.
A margine dell'incontro Francesco De Vanna, assessore ai Lavori pubblici, ha sottolineato il valore del percorso di ascolto e co-progettazione del Peba. «Abbiamo dedicato questa prima parte del piano ai luoghi culturali per rendere Parma sempre più inclusiva e accessibile - ha dichiarato -. Il piano ci permettere di strutturare un lavoro che andremo a realizzare concretamente da qui ai prossimi anni».
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