CANZONE D'AUTORE
Ha portato la sua magia al Teatro Regio, in una delle tappe più attese di un tour che ha attraversato l’Italia. Diodato è planato sulla nostra città con la sua arte e… “ha fatto rumore”. Con educazione. Con messaggi intensi. Con il suo stile. A partire dalla richiesta, fatta fuori campo a inizio concerto, di abbandonare i cellulari per cogliere l’essenza dello spettacolo. Il suo pubblico, per lo più, ha seguito l’invito. E non ne è rimasto deluso. Artista che ha saputo fondere la profondità dei testi con una raffinata ricerca sonora, Diodato si è distinto anche ieri sera per la capacità di trasformare l’esibizione in un momento personale. Nella prima parte della serata, quella più introspettiva, il cantante è stato spesso in penombra, lasciando la sua voce in primo piano. Sapiente, in questo contesto, l’uso delle luci che hanno assecondato le emozioni raccontate dal cantastorie valdostano, dando ancora più intensità alle parole e alla musica. È evidente il plus regalato alla serata dalla direzione artistica del progetto, affidata a Filippo Ferraresi. Non è un caso che il regista abbia firmato produzioni internazionali in Cina (Splendor, The House of Dancing Water), negli Stati Uniti (Celine Dion, A New Day) e negli Emirati Arabi Uniti (Le Perle).
Anche i plexiglass che sovrastano il palco aggiungono un senso allo spettacolo: con essi Diodato e Ferraresi hanno voluto dare movimento a canzoni come “La mia terra”, “Occhiali da sole” e “Fino a farci scomparire”. Tutti elementi uniti alla perfezione, in nome di un risultato finale che trova nell’essenzialità la sua ragion d’essere. Il live al Regio, infatti, non è stato un semplice concerto: la dimensione teatrale ha offerto una versione ancora più intima e personale della sua musica, con l’energia del palco che si è fusa con il calore del pubblico. La scaletta della serata ha incluso tutti i brani che hanno segnato la sua carriera: non potevano, quindi, mancare “Fai Rumore“, vincitore del Festival di Sanremo 2020, e “Che vita meravigliosa“, colonna sonora del film La Dea Fortuna. Ma oltre che per i successi musicali, lo show di Diodato si è distinto da quello di tanti altri colleghi per la capacità di raccontare attraverso la musica. Durante l’evento, Diodato ha proposto arrangiamenti inediti dei suoi testi più celebri, adattandoli al contesto e donando loro, per così dire, nuova vita. Diverse le canzoni che appartengono al suo ultimo album dal titolo “Ho acceso un fuoco”. Il pubblico ha molto apprezzato, molto applaudito e incitato l’artista. Donne e uomini di età diverse che, a loro modo, hanno “fatto rumore” in una serata che difficilmente dimenticheranno.
Pietro Razzini
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