Food Valley
C’è stata anche tanta Parma, a Boston, durante il Festival della Creatività Italiana. L’evento, durato otto giorni, ha acceso i riflettori sulla vibrante eredità della comunità italo-americana di Boston, sottolineando i suoi notevoli contributi alla società e al mondo grazie a ospiti d’eccellenza arrivati dagli Stati Uniti e dall’Italia.
La rassegna, celebrata con l’importante slancio del Consolato Generale d’Italia a Boston e il supporto dell’October Italian American Heritage Month Committee of Massachusetts, ha visto Parma protagonista su tanti fronti.
Innanzitutto quello gastronomico, con i prodotti principe del territorio (su tutti Parmigiano Reggiano, prosciutto e culatello) che hanno deliziato i presenti duranti gli appuntamenti del Festival. C’è stata poi l’arte di Leo Ortolani, celebre fumettista parmigiano che si è concentrato sul tema dello spazio affrontato dal Colonello Walter Villadei. Infine la cultura, con il professor Daniele Del Rio, Prorettore alla Ricerca e al Trasferimento Tecnologico dell’Università di Parma, che nella giornata dedicata alla sostenibilità ha presentato il suo progetto Unfoods, un’iniziativa innovativa dedicata alla sostenibilità alimentare che ha evidenziato il ruolo dell’ateneo parmigiano nel promuovere soluzioni avanzate per le sfide globali.
La cena di gala
A portare alta la bandiera del sapere culinario parmigiano è stata Alma, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana, che ha avuto una presenza significativa durante tutto il Festival. Non si è limitata alla preparazione del menù per la cena di gala: Alma ha svolto un importante lavoro di divulgazione, esportando oltre oceano il patrimonio gastronomico della tradizione parmigiana e italiana. Lo Chef Mario Marini, maestro della cucina, ha guidato la realizzazione del menù del Gala nella suggestiva cornice della SoWa Power Station. I 600 ospiti presenti hanno potuto gustare piatti raffinati come il risotto alla zucca con salame di Felino e tartufo nero, le capesante con crema di cavolfiore e polvere di porcini di Borgotaro, così come la guancia di manzo con polenta.
I sapori della Food Valley
«Portare i sapori autentici della Food Valley parmigiana a Boston è stata un’emozione unica e una grande responsabilità – ha raccontato Marini - Ogni piatto preparato racconta una storia fatta di tradizione, passione e legame con la nostra terra. Attraverso il cibo, vogliamo costruire un ponte culturale che unisca le persone, facendo scoprire non solo i prodotti, ma anche i valori che rendono unica l’Italia. Essere parte del Festival della Creatività Italiana è stato un onore: un’occasione straordinaria per mostrare al mondo quanto la nostra cucina possa essere ambasciatrice di eccellenza e identità».
A guidare le attività del Festival è stato il Console Generale d’Italia a Boston, il parmigiano Arnaldo Minuti. Diplomatico di lunga carriera con una vasta esperienza internazionale, Minuti è entrato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale nel 1998. Tra i suoi incarichi principali, è stato Capo dell’Ufficio per la Cooperazione Internazionale contro le Minacce Globali e l’Antiterrorismo, oltre a rappresentare l’Italia presso l’Unesco a Parigi proprio negli anni in cui la città venne nominata Città Creativa per la Gastronomia.
«Il Festival e il Gala sono una celebrazione degna di nota dell’eccellenza italo-americana – ha detto Minuti - Abbiamo messo in luce Boston come centro di creatività e sottolineato il potenziale strategico della città come ponte tra Italia e Stati Uniti».
Università a confronto
La rassegna ha offerto anche un ampio ventaglio di iniziative formative, coinvolgendo oltre 100 relatori provenienti da università prestigiose come Harvard, Mit, Northeastern, Boston College, Tufts e Boston University. Laboratori, spettacoli musicali e teatrali, degustazioni, incontri con autori, conferenze e tavole rotonde hanno animato un programma ricco e diversificato, che ha evidenziato la capacità della comunità italiana di eccellere in vari ambiti.
Quattro riconoscimenti
Tra i momenti più apprezzati, la premiazione di quattro membri illustri della comunità italo-americana: Karyn Polito, ex vicegovernatore del Massachusetts; Joseph Campanelli, amministratore delegato della Needham Bank; Joseph Loscalzo, rinomato medico; e David Manfredi, amministratore delegato e fondatore dello studio di architettura Elkus-Manfredi.
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