Immunizzato poco più del 54%
Primi dati sull'influenza stagionale, la cosiddetta Australiana (dall'emisfero che i virus colpiscono per primo) che quest'anno corrisponde al ceppo AH3N2.
A livello regionale (dati aggiornati al 3 dicembre, il prossimo bollettino sarà l'11 dicembre) le persone risultate positive sono l'1,4%. Sono il 4,2% quelle che hanno contratto il ceppo AH1N1, sono il 18% quelli che soffrono di virus parainfluenzali. Il Covid è al 4,2%, le coinfezioni al 9,7%, il virus respiratorio sfiora il 7%.
Fino al 9 dicembre a Parma e provincia sono stati eseguiti 80 tamponi ed è stato isolato un solo virus influenzale tipo B. Negativi 50 tamponi, 5 ancora in fase di processazione. Per il resto, isolati 3 adenovirus, 2 metapneumovirus, 4 parainfluenzali, 11 rinovirus, 3 sars-cov, 1 rinovirus+parainfluenza, spiega Silvia Paglioli, direttrice del servizio Igiene e sanità pubblica dell’Ausl di Parma.
Con un'incidenza dell'8,6 ogni mille assistiti, l'Emilia Romagna è - per il report nazionale dei virus respiratori - seconda in Italia dopo la Lombardia (9,5). La media nazionale è 7,8.
I più colpiti sono i bambini sotto i cinque anni: 15,8 casi ogni mille assistiti in Emilia Romagna.
«Dati che non evidenziano una circolazione virale elevata. Si tratta comunque di incidenze stimate, su campioni ancora così bassi da essere poco significativi», avverte Paglioli.
Per ora situazione sotto controllo, conferma anche Mario Scali, medico di medicina generale, vicepresidente dell'Ordine dei medici di Parma e «medico sentinella», ossia parte di quella rete di professionisti che fanno sorveglianza epidemiologica eseguendo i tamponi e inoltrando i risultati alle autorità sanitarie locali e nazionali.
«Vedo in media un influenzato al giorno, i sintomi sono i soliti. Tosse, raffreddore, dolori muscolari, ma poche temperature alte», dice Scali.
L'allarme sull'Australiana era stato lanciato nei giorni scorsi da Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit (Società italiana malattie infettive e tropicali) che, in base ai dati dall'Australia, ha parlato «influenza molto seria con più di 15 milioni di casi, e con molte ospedalizzazioni», prospettando «una numerosità di encefaliti superiore agli anni scorsi».
«Sono diversi i virus che possono causare encefalite, non solo quello influenzale - commenta Carlo Calzetti, infettivologo del reparto di Malattie infettive ed epatologia dell'ospedale Maggiore - Per il momento non abbiamo un aumento dei ricoveri a causa dell'influenza. Non vorrei che passasse però un messaggio eccessivamente tranquillizzante. Il picco influenzale deve ancora arrivare e le encefaliti sono particolarmente pericolose per i fragili, gli anziani e i malati cronici, oltre che per le donne gravide. Il mio invito a queste categorie è dunque a vaccinarsi».
Eppure la campagna vaccinale antinfluenzale a Parma arranca.
«Sul totale delle 86.229 persone vaccinate finora, 57.911 sono over 65, con una copertura al 54.1% di questa fascia di età. Nello stesso periodo del 2023, con 58.968 vaccinazioni, la copertura degli ultra 65enni era al 55.7%», dice Paglioli.
Paglioli ricorda anche l'importanza di un'altra vaccinazione, l'anti-pneumococcica. «Dal 2017, l'anti-pneumococcica è offerta gratuitamente e attivamente agli over 65 a partire dai nati nel 1952, come previsto dal Piano nazionale prevenzione vaccinale».
Ci si può vaccinare dal medico di famiglia durante tutto l’anno, o si può prenotare la vaccinazione al Servizio di igiene e sanità pubblica dell’Ausl di Parma (allo 0521-1794094 dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 17 e il sabato dalle 8 alle 12).
L'infezione da pneumococco può causare, ricorda Paglioli, polmonite non batteriemica, otite media acuta, sinusite, ma nelle forme invasive può arrivare a provocare batteriemia/sepsi, meningite, polmonite batteriemica.
Monica Tiezzi
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