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REGIONE, PRIMO CONSIGLIO

De Pascale: «Difesa del Parmigiano e collegamento con la Liguria, le priorità per Parma»

De Pascale: «Difesa del Parmigiano e collegamento con la Liguria, le priorità per Parma»

di Pierluigi Dallapina

14 Dicembre 2024, 03:01

La resistenza al fascismo e al nazismo, le lotte risorgimentali per l'unità d'Italia e i valori della Costituzione. Vola alto il neo presidente della Regione, Michele de Pascale, nel suo discorso rivolto ai consiglieri regionali riuniti ieri mattina a Bologna per la prima riunione dell'assemblea legislativa. La XII legislatura inizia con il presidente che legge il preambolo dello Statuto della Regione, «il 31 maggio questo statuto compirà 20 anni», dà il benvenuto in aula ai consiglieri, annuncia che nel pomeriggio si insedierà anche la giunta e poi invita tutte le forze politiche a collaborare per il bene di tutta l'Emilia Romagna. «Si può essere fedeli ai propri ideali e programmi, ma si può farlo confrontandosi in maniera rispettosa e proficua».

Priorità per Parma
Ma è fuori dall'aula, prima di rivolgersi a consiglieri, che de Pascale resta più terra terra, rispondendo alle domande dei cronisti che da lui vogliono sapere come valorizzerà i diversi territori. Le prime domande arrivano da Reggio e da Ferrare, poi è la volta di Parma

«La lista delle priorità per Parma è anche la lista delle priorità della Regione», puntualizza de Pascale, ben attento a presentarsi come il presidente di tutta la regione, da Piacenza (dove gli elettori gli hanno preferito la sfidante, Elena Ugolini) a Rimini.

«Il tema della salute è uno dei temi centrali e nel comporre questa giunta abbiamo privato Parma di un ottimo direttore generale, ma gli abbiamo dato un ottimo assessore regionale, e poi c'è il dissesto idrogeologico, che non riguarda solo le zone alluvionate, e poi ci sono i temi infrastrutturali, come la connessione con la Liguria. Io ho nel cuore il porto di Ravenna, ma è chiaro che per l'Emilia Romagna sono molto importanti anche i porti della Liguria, soprattutto per l'economia di Parma. Poi stiamo guardando con grande attenzione a ciò che avviene a livello internazionale, perché rispetto ai nostri prodotti, in particolare sul Parmigiano Reggiano, c'è la paura dei dazi».

Il nodo della Sanità
Bene la nomina di Massimo Fabi alla Sanità, ma il Pd locale chiedeva anche un assessore politico, visto il buon risultato dei candidati consiglieri del Partito democratico. De Pascale non si scompone, anzi, rilancia. «La scelta è ricaduta su Massimo Fabi non perché è di Parma, ma perché volevo un tecnico ed ho valutato i migliori tecnici di questa regione. Tra quelli che mi hanno dato la loro disponibilità, Fabi è quello che mi ha convinto di più. Massimo Fabi appartiene ad una generazione di direttori generali che ha creato la sanità emiliano romagnola e che l'ha resa quella che è oggi. Per un presidente giovane è un contributo importante di conoscenza di quella stagione».

Poi de Pascale fa una precisazione: i territori li rappresentano i consiglieri, punto. «Ho valutato anche altre personalità di Parma, sia dentro che fuori dalla lista (elettorale, ndr), e alla fine questa è stata la composizione finale della giunta. La rappresentanza dei territori la fanno i consiglieri, che peraltro dopo un po' anche loro iniziano ad occuparsi non solo della loro provincia - assicura -. Nella mia idea, i consiglieri dovranno avere un ruolo molto più importante che nel passato, e gli assessori si occupano di tutta la regione. Quindi, se una provincia ha o non ha un assessore residente, non deve misurare in questo il livello di presenza sul territorio. Da come la vedo io questo è un tema molto sentito dalla politica e dall'informazione, ma quando giro per strada non mi chiedono “quanti assessori ha la mia provincia?”, ma si lamentano per la lista d'attesa in pronto soccorso, mi chiedono se faremo i lavori sui fiumi. I cittadini sono interessati ai problemi che entrano nella loro vita».

DAL NOSTRO INVIATO
Pierluigi Dallapina

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