TURISMO
Per i turisti, dormire a Parma sarà più costoso. A partire dal 1° gennaio, tutte le tariffe dell'imposta di soggiorno verranno ritoccate al rialzo e il rincaro maggiore riguarderà gli alberghi a 5 stelle. Inoltre, il Comune ha deciso di intervenire anche nel mercato dei portali online, applicando un 3% sul costo dei pernottamenti. Gli aumenti sono stati decisi a metà novembre, dopo essere stati condivisi con le associazioni alberghiere. Ma a patto che i maggiori incassi vengano destinati alla promozione turistica della città e al contrasto dell'abusivismo. La richiesta la sottolinea più volte Emio Incerti, storico presidente di Federalberghi. «Gli aumenti erano nell'aria - spiega -. I maggiori incassi, come promesso, dovreebbero essere destinati alla Dmo, la Destination management organization, cioè un soggetto che nascerà dalla collaborazione tra il pubblico e il privato per la gestione del marketing turistico, in particolare per la gestione di eventi sportivi, culturali e convegnistici. L'aumento dell'imposta è stato da noi condiviso se l'incasso verrà usato per questa operazione».
Nel concreto, la Dmo avrà il compito di promuovere quella che viene chiamata «destinazione Parma» durante le Fiere sul turismo di mezzo mondo.
Ma non è finita. Incerti ricorda l'altro punto fermo messo sul tavolo durante il confronto con il Comune in merito all'aumento dell'imposta di soggiorno: la lotta all'abusivismo. «Nel corso del tavolo tecnico con il Comune - continua Incerti - Federalberghi ha ricordato la necessità di usare parte dell'imposta di soggiorno per la lotta all'abusivismo nel settore extra alberghiero». Incerti fa però un appunto al Comune: «Siamo perplessi sulle tempistiche. Fare gli aggiornamenti delle tariffe durante le feste natalizie non è semplice. Ma sia chiaro, gli aumenti non arricchiscono gli albergatori che, anzi, vedranno aumentare i costi di gestione».
Andando nel concreto delle nuove tariffe - riportate nella tabella qui sopra -, si scopre che il rincaro maggiore (1,50 euro in più) riguarda i 5 stelle (prima la tariffa era ferma a 3,50 euro a notte), mentre per il 4 stelle l'aumento è di 50 centesimi. Mezzo euro in più sarà applicato anche ai 3 stelle, mentre gli hotel a 1 e a 2 stelle passeranno a una tariffa di 2 euro a notte (prima era 1 euro).
«Stiamo parlando di aumenti molto modesti», premette il vicesindaco con delega al Turismo, Lorenzo Lavagetto. «Il turismo è un settore economico sempre più importante per Parma ed ha bisogno di una collaborazione sempre più stretta fra l'indirizzo pubblico e quello privato». Domani, il consiglio comunale voterà infatti la costituzione della Dmo, che vedrà il Comune come socio di maggioranza, mentre gli altri soci (pubblici e privati) devono ancora essere individuati.
«La previsione per il 2025 - rivela infine Marco Bosi, assessore al Bilancio - è di incassare dalla tassa di soggiorno 2.250.000 euro, mentre nel 2024 si era partiti con 1,9 milioni poi aumentati a 2, visto l'aumento delle presenze in città».
Pierluigi Dallapina
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