Senzatetto
Il nuovo dormitorio di via Buffolara 19 è aperto da giorni ma, come confermato nel consiglio comunale di lunedì, dei 22 posti a disposizione degli uomini che non hanno un tetto sulla testa, solo sei sono stati occupati. Vista la tipologia di ospiti a cui il servizio si rivolge, per avere dei dati sul trend bisognerà attendere.
Nel frattempo, importante sarà la comunicazione che viene già fatta per spiegare a chi ne può beneficiare che in via Buffolara c'è un luogo, gestito dalla cooperativa Aurora Domus, che li attende.
Uno “scoglio”, inoltre, in questi primi giorni di rodaggio è costituito dall'impossibilità di portare dentro la struttura i propri animali. Molte persone che vivono in strada, per necessità ma anche per scelta, non si vogliono infatti separare dai propri fedeli compagni di vita, quasi sempre uno o più cani con cui condividono giornate e nottate all'addiaccio.
È capitato perciò che anche potendo entrare nel dormitorio di via Buffolara, sapendo di non poter tenere con loro gli animali, abbiano fatto dietrofront, preferendo restare in strada anche in notte fredde come quelle di questi giorni.
«Il nuovo dormitorio - ribadisce l'assessore comunale al Welfare Ettore Brianti - è accogliente, con posti letto, cucina e bagni ed esiste una rete composta da volontari, Unità di strada, Caritas, Comune, Sert e così via. Ogni volta che trovano qualcuno che vive all'aperto, gli propongono la soluzione del dormitorio. E la Caritas fa da centrale operativa per quanto riguarda i posti letto, indicando alle persone in difficoltà a chi e dove si possono rivolgere per avere un riparo. Molti, ma non tutti, accettano però di essere presi in carico».
Di recente tra chi dorme sul ponte Nord, ad esempio, l'assessore ricorda che «su 14 persone solo una ha accettato di andare in dormitorio».
C'è, comunque, chi accetta aiuto come una coperta o del cibo, ma «non tutti vogliono varcare l'ingresso del dormitorio, a volte anche per timore o per altre situazioni legate alla condizione non facile che stanno vivendo. Tutte le realtà, comunque, a partire dalle forze dell'ordine, sono coinvolte e nel momento in cui trovano una persona che vive in strada, non solo in inverno ma anche nelle altre stagioni, informano Caritas che valuta cosa fare. Inizia così - prosegue Brianti - un percorso che permette alle persone di avere un letto, la doccia, alimenti e indumenti, per poi essere prese in carico dal servizio sociale, con buoni per andare alla Caritas a mangiare, o qualcosa per le piccole spese».
Sugli animali, che nella palazzina di via Buffolara non possono accedere, Brianti ricorda che «spesso chi vive per strada ha un cane con sé. E quando gli offri il dormitorio la prima cosa che ti chiede è se può tenerlo nella struttura. A quel punto noi proponiamo il nostro canile, dove gli animali sono assistiti. Ma queste persone non si vogliono separare dai loro animali».
In futuro anche per loro dovrebbe esserci una soluzione. «Nella “stazione di posta” del Cornocchio, la cui ristrutturazione - sottolinea Brianti - verrà ultimata nei primi mesi del 2026 grazie ai fondi del Pnrr, sorgerà un centro multiservizio d'ascolto e informazione per i senza dimora aperto tutto il giorno. Avrà anche stanze per dormire e un'area per gli animali».
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