POLITICA
Se non è una bocciatura su tutta la linea poco ci manca: il bilancio di metà mandato stilato dal sindaco Michele Guerra sulle pagine del nostro giornale non soddisfa per nulla Pietro Vignali e Priamo Bocchi, che in due note mettono in fila tutto quello che, secondo loro, non s'è fatto.
«In questi due anni e mezzo - attacca il capogruppo in consiglio comunale della lista che porta il suo nome - è mancata proprio quella cura della città che il sindaco aveva assicurato all’indomani della sua decisione di candidarsi. Le città a noi vicine sono curate come delle bomboniere mentre la nostra è trascurata: insicurezza e degrado dilagano nei quartieri, il verde è poco curato, c’è scarsa manutenzione dello spazio pubblico, i rifiuti sono abbandonati ovunque e la città è sporca».
«La città? Una discarica»
«E non è vero - attacca Vignali - come dice il sindaco nell’intervista, che è aumentata la pulizia della città. Anzi con l’ultimo piano tariffario si è ridotto lo stanziamento per lo spazzamento delle strade proprio a causa degli elevati costi di un sistema di raccolta differenziata che ci restituisce una città che sembra una discarica. E non è solo colpa dei cittadini. Basterebbe controllare meglio, anche con l’utilizzo delle nuove tecnologie, l’applicazione del contratto di servizio che ci sarebbero meno problemi. Bisogna poi prendere atto che questo sistema di raccolta differenziata, tanto elogiato nell’intervista, non funziona bene e che ne serve uno che possa conciliare alte percentuali di rd con il decoro in quanto sicurezza, degrado e desertificazione commerciale sono strettamente collegate».
«Il centro storico muore»
«Preoccupante» definisce Vignali la desertificazione del centro, «a partire da vie come Mazzini dove hanno chiuso 8 negozi e ne chiuderanno altri 4. E’ mancata una politica commerciale. Il regolamento per il commercio è stato tenuto a lungo nel cassetto, poi depotenziato e ora non viene fatto rispettare. Basta girare per vedere il degrado. I progetti di vie importanti come Repubblica, Cavour e XXII luglio, ereditati dalla precedente amministrazione, non sono stati ancora realizzati ed è mancata completamente sia una politica fiscale incentivante sia interventi di rigenerazione urbana sia progetti per migliorare l’accessibilità. Nessun potenziamento del trasporto pubblico e del sistema dei parcheggi. Gli scambiatori sono gravemente abbandonati da anni senza alcuna navetta per il centro. Fa piacere che la parola sicurezza stia entrando nel vocabolario della Giunta anche se si continua a sottovalutare il problema».
«Bene il servizio H24»
«Bene la previsione di un servizio h24, che peraltro chiediamo da tempo, come anche chiediamo di ripristinare il nucleo cinofilo e quello investigativo». Per quanto riguarda le opere pubbliche, annota Vignali, «De Vanna, a differenza di quanto dice il sindaco, non ha dato alcuna spiegazione. Gli ultimi due ultimi anni ci parlano di 45 milioni traslati dal 2022 al 2023, poi di 30.230.655,53 rinviati dal 2023 al 2024 e ora di 28 opere (per un totale addirittura di 40.044.664) traslati dal 2024 al 2025. Meno male che ci sono i tempi scanditi dal Pnrr che sono dettati da organi superiori e non sono trattabili, altrimenti la città rischierebbe un totale immobilismo. Per l’ex scalo merci si è ridotto il finanziamento (peraltro insufficiente), manca un progetto unitario e soprattutto la chiarezza su dove vogliamo andare e in che tempi. Per quanto riguarda i giovani speriamo che la candidatura porti investimenti e soprattutto servizi».
«Poca chiarezza sul Tardini»
«Per il Tardini mi sembra ci sia un po’ di confusione. Intanto andava chiarito da subito il tema dello stadio temporaneo e della conseguente tipologia di cantiere in quanto una modalità di lavori a stralci (come peraltro avevamo chiesto anche noi) cambia completamente il progetto e la relativa conferenza di servizi. Si è persa poi l’occasione per chiedere compensazioni importanti per il quartiere Cittadella. Per la casa ci sono buone intenzioni anche se siamo ancora lontani dalla risoluzione delle tante problematiche», in particolare «bisogna dare un ulteriore impulso ai piani di recupero visto che ci sono ancora più di 100 alloggi sfitti e quando la tensione abitativa è così alta si dovrebbe pensare di implementare accordi di partenariato pubblico-privato come abbiamo fatto in passato con il Parma Social Housing che aveva consentito di realizzare più di 500 alloggi».
«E le ciclabili promesse?»
A Vignali non risulta che si stiano rispettando le linee di mandato. «Solo per fare un esempio: rispetto ai 60 km del programma elettorale, di piste ciclabili se ne realizzeranno 18 km senza peraltro alcun collegamento con le frazioni (sempre più abbandonate anche dal trasporto pubblico dopo il fallimento dei week bus). Ci si riempie tanto la bocca di neutralità climatica ma poi nella sostanza si fa ben poco. Bene invece (anche se non ne parla nell’intervista) la strada intrapresa dal sindaco per realizzare una fermata in linea dell’alta velocità che fa seguito al mio ordine del giorno approvato all’unanimità l’anno scorso. Percorso che sosterrò fino in fondo».
«E meno male che, grazie ai nostri voti - conclude - siamo riusciti a salvare l’aeroporto altrimenti avremmo perso un altro appuntamento con la storia come avvenuto 30 anni fa con l’alta velocità a causa del centro sinistra».
Lunga anche la lista delle critiche avanzate da Priamo Bocchi, capogruppo di FdI in consiglio comunale: «Il sindaco Guerra sostiene che uno dei provvedimenti che lo rendono più orgoglioso è l’introduzione dello “Youth Check”: basterebbe questo per dedurre quanto in questi due anni e mezzo non si sia fatto granché per dare una risposta agli irrisolti problemi della città».
«Sociale, progetti-lumaca»
«Se qualcosa si sta facendo per cercare di fronteggiare la povertà abitativa (grazie al contributo di Università, Fondazione Cariparma e progetti Prrr ereditati) assai poco produce il fumoso “Patto Sociale”: il welfare è guidato ancora oggi da un dirigente “ad interim” e nessuna reale innovazione o progetto è stato approntato in favore delle famiglie, delle persone fragili e dei senza fissa dimora».
I progetti legati al sociale, sostiene Bocchi, «pochi, legati al Pnrr sono quelli più in ritardo di tutti: alcuni ancora in fase di progettazione».
«Sicurezza? Poca»
«Sul tema sicurezza (Parma è seconda in Italia per rapine in esercizi commerciali, terza per furti in esercizi commerciali, undicesima per rapine con una media di 34 denunce al giorno per atti delittuosi) il sindaco gioca allo “scaricabarile” sostenendo essere un problema per tutte le città per il quale il governo non fa niente. Poi annuncia (solite promesse) l’introduzione delle pattuglie h24 di polizia locale (in attesa dell’ennesimo comandante): e ripristinare il nucleo investigativo?»
Molto critico anche Bocchi sul tema-rifiuti: «Anziché minimizzare e tirare in ballo l’inciviltà di alcuni comportamenti, sarebbe utile pretendere un migliore servizio da parte di Iren e delle cooperative che si occupano della raccolta. Sull’ex Scalo Merci, oggi luogo di degrado intollerabile, si investirà qualcosa per un parziale recupero strutturale senza avere alcun tipo di progettualità. Un po’ come sul Palasport: si rimette a posto il tetto con fondi Pnrr ma per tutto il resto vedere il Dup 2026 alla voce “reperimento fondi”».
«Niente rimpasti»
«Rimpasti di giunta? Neanche a pensarci. Sono tutti bravissimi, garantisce il sindaco, compresa l’assessora alla partecipazione, alla cooperazione internazionale (progetto Maison Parma incagliato) e alla pace che ha fallito tutti gli obbiettivi della sua delega (non si pretendeva la pace ma almeno un regolamento sulla partecipazione decente). Il sindaco chiude poi con una suggestione sulla mobilità (oggi orientata da un ideologico accanimento contro l’utilizzo dell’automobile): trasporto rapido di massa sull’asse Nord- Sud. Uno pensa: finalmente si pensa ad una tramvia leggera? No, si parla di autobus a distanza di 5 minuti. Mezzi poco inquinanti, s’intende. Consoliamoci col fatto che anche questa sarà l’ennesima promessa non mantenuta».
r.c.
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