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Appello per il torrente Baganza: «È inquinato, bisogna ripulirlo»

Appello per il torrente Baganza: «È inquinato, bisogna ripulirlo»

03 Gennaio 2025, 08:47

Felino Nei giorni scorsi si è finalmente conclusa la raccolta firme per sollecitare un intervento da parte delle autorità competenti in merito alla presenza di materiale inquinante (plastica, amianto ed altro ancora) nel torrente Baganza. Sono state poco meno di seicento le firme raccolte dagli organizzatori, che sono l’associazione «Natura e Vita» di Felino ed il Gruppo escursionistico salese (Ges), che nei giorni scorsi hanno inviato con una lettera le firme raccolte.

«A San Michele Gatti è ancora presente una grande discarica abusiva lungo la sponda destra del torrente Baganza, con ingenti quantità di plastica e materiale edile – hanno scritto - Il tempo ha visto la prima segnalazione a marzo 2022, ordinanza sindacale verso la proprietà nel 2023; nel 2024 ricorso della proprietà (accettato), interrogazioni delle minoranze nei comuni di Sala Baganza e Felino ed il nostro appello ad agosto (in allegato) al quale nessuno dei destinatari ha dato riscontro, a parte informalmente il Comune di Felino. Esito di tutto ciò: nessun intervento e stiamo assistendo ad un continuo peggioramento della situazione con il torrente che, erodendo la sponda, trascina lungo il greto enormi quantità di plastica, inquinando anche i territori e le acque dei comuni a valle. Con rammarico e indignazione – prosegue - continuiamo tutt’oggi ad assistere ad un rimpallo di responsabilità, e dopo ormai 3 anni non si è giunti ancora ad un intervento di bonifica e messa in sicurezza della sponda. Con la presente raccolta firme ci poniamo come obiettivo quello di sollecitare le istituzioni in indirizzo a prendersi carico concretamente della situazione per mettere in sicurezza l’area, così da evitare che i rifiuti continuino a riversarsi nel nostro torrente, creando un irreparabile danno ambientale».

I firmatari chiedono al Prefetto di Parma Garufi di vigilare sull’evolversi della situazione ed al Comando forestale dei Carabinieri di valutare eventuali reati ambientali. Il documento con le firme è stato inviato all’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia dell´Emilia-Romagna (Arpae) – Unità territoriale di Parma, all’Ausl Parma sede di Langhirano, alla Regione Carabinieri Forestale «Emilia-Romagna» Nucleo di Langhirano, ai comuni di Felino e Sala Baganza, all’Agenzia Regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile Ambito di Parma, all’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, alla Riserva Mab Unesco Appennino Tosco-Emiliano.

M.Mor.

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