In piazzale Santa Croce
Il video di quella sera di straordinaria violenza è rimbalzato sui social chissà quante volte. E ogni volta che le immagini mostravano i pugni e le botte risuonavano anche le parole di quell'autista preso con cattiveria a bottigliate: «Quelli cercavano la rissa, volevano la scusa per picchiare».
Purtroppo l'hanno trovata. Ma adesso, per fortuna, le forze dell'ordine sono arrivate a presentare loro il conto.
Hanno 17 e 18 anni appena i due giovanissimi stranieri identificati dai carabinieri di Parma Centro e denunciati per i reati di violenza, resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale in seguito all'aggressione del 13 novembre quando il Lungoparma si è trasformato in un ring. E solo per una bonaria scelta del caso nessuno, quella sera, si è fatto molto male.
La storia è nota: intorno alle 19 un autista della Tep stava aspettando di salire su un bus nella solita zona, quella delle fermate di viale Mariotti e stava chiacchierando con dei colleghi quando, un ragazzo straniero ha iniziato a importunarli.
Lo scopo, evidente, era quello di provocare, di scatenare una zuffa che è puntualmente deflagrata quando l'autista ha suggerito al ragazzo di darsi una calmata.
«Non ho fatto altro, l'ho invitato più di una volta ad allontanarsi e lui mi ha colpito con un pugno al volto. Quando ho provato a reagire mi ha anche rotto una bottiglia in testa», ha raccontato il dipendente della Tep che è finito anche al Maggiore e se l'è cavata solo con qualche giorno di prognosi grazie al tempestivo intervento di una pattuglia di carabinieri in borghese che sono subito accorsi. E non è stato un intervento semplice.
I militari infatti hanno provato a bloccare l'aggressore ma sono stati circondati e colpiti dagli amici – forse meglio: complici - del ragazzo che hanno anche estratto e usato lo spray al peperoncino spruzzandolo in faccia ai militari per dare la possibilità al giovane di scappare.
Lo abbiamo detto: chi ha visto quella scena difficilmente potrà dimenticarla vista la rabbia e la aggressività di quei ragazzini.
Alla fine però i carabinieri hanno bloccato il responsabile, un 16enne, che è stato arrestato in flagranza e per il quale il Tribunale dei minori ha disposto la misura cautelare della permanenza in una comunità.
Restavano da identificare gli altri: e oggi è arrivata la denuncia. I carabinieri infatti, basandosi sulla descrizione dell'autista e sulle immagini riprese dalle telecamere dei bus e da quelle dei cellulari dei testimoni sono arrivati a loro: quei due ragazzi dovranno ora rispondere di parecchi reati.
Ma se questa potrebbe sembrare la pagina conclusiva di una storia da dimenticare resta la preoccupazione: in quella zona di zuffe e pestaggi se ne sono registrate altre. E anche in diverse altre parti della città piccole rapine, aggressioni e altri reati commessi dal branco sono prassi quotidiana.
Lo rivelano le pagine di cronaca, lo confermano le denunce ma soprattutto i verbali e i referti: dall'inizio dell'anno ad oggi sono tre i giovani arrestati e ben cinque i carabinieri finiti all'ospedale per le conseguenze di interventi ad alto rischio.
Guardate il calendario: gennaio è iniziato da soli dieci giorni. Il 2025 si preanuncia un anno parecchio caldo.
Luca Pelagatti
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