la polemica
«Nessun territorio sarà dimenticato, nemmeno la Valtaro e la Valceno. Certo non si potrà fare tutto ovunque, ma l’impegno sarà massimo per cercare di fare in modo che la Provincia abbia quel ruolo di riequilibrio territoriale auspicato dal sindaco di Bedonia e che vogliamo fermamente caratterizzi il nostro mandato, come abbiamo sempre detto>».
Il presidente della Provincia Alessandro Fadda replica al primo cittadino di Bedonia Gianpaolo Serpagli che,- dopo l'intervista rilasciata da fadda al direttore della Gazzetta - è intervenuto per denunciare il fatto di essersi «dimenticato del Comuni della Valtaro e della Valceno».
«Nell’intervista con il direttore - spiega Fadda - si è parlato di alcuni degli investimenti che la Provincia ha in programma nel prossimo futuro. Per ovvie ragioni non si è potuto parlare di tutti gli investimenti per singolo comune, cosa che si potrà fare in occasione degli incontri sul territorio. Per questo è bene chiarire che anche in altri comuni, non espressamente citati nell’intervista, sono in programma interventi».
«Detto questo, alla luce delle critiche di Serpagli, si rende necessaria un’analisi dettagliata di cosa è stato fatto e di cosa si farà in Valceno e Valtaro. Nell’ultimo anno si sono conclusi lavori per 8,4 milioni di euro in Valtaro e Valceno. In particolare si sono portati a termine gli interventi su 4 ponti (torrente Remolà, ponte sul Varacola, Scopolo e Pontestrambo Taro III) così come interventi di manutenzione in vari punti dei 400 km di strade di Valtaro e Valceno considerando nuove pavimentazioni, barriere, somme urgenze e segnaletica».
«In chiave futura - prosegue Fadda - sono in corso progettazioni per ulteriori 16 milioni di euro con alcuni interventi che sono in fase avanzata come il ponte sul Rio Corsenna (2,8 milioni, attualmente in fase di gara); le barriere sulla Sp28 ed il ponte Lamberti (1,2 milioni di euro). Certo si può sempre fare di meglio, dirà Serpagli. Ma proprio in base a quel principio di riequilibrio del territorio, da lui citato, le risorse disponibili per gli investimenti, devono essere distribuite per gestire al meglio 1200 km di strade e oltre 800 ponti in tutta la Provincia: numeri che Serpagli, avendo ricoperto ruoli importanti in Provincia in passato ed avendo a sua volta affrontato questioni delicate, conosce molto bene».
«In questi tre primi mesi di mandato - aggiunge Fadda - la Provincia è stata al fianco del territorio della Valtaro e della Valceno per gestire, insieme, situazioni come il rischio del dimensionamento scolastico. Parlo di ciò che, in prima persona dal momento dell’insediamento, siamo stati chiamati a dover gestire. Certo se la lista delle lamentele di Serpagli si riferisce agli ultimi sei anni diventa difficile per me fornire risposte su tutto. Detto ciò voglio rassicurare Serpagli e con lui tutti i sindaci, con diversi dei quali ho avuto contatti in questi mesi, e i cittadini della Valtaro e della Valceno. La Provincia è pronta ad ascoltarli per dare slancio - pur in un contesto di ristrettezze economiche e continui tagli ai trasferimenti dallo Stato, come Serpagli ben sa - per cercare di realizzare progetti che diano valore a questi territori. Conosciamo le esigenze della Montagna alla quale vogliamo garantire manutenzioni costanti ed investimenti, laddove economicamente possibile, per migliorare la vita dei cittadini. La Provincia, dunque, è pronta a compiere quello scatto di orgoglio citato da Serpagli sapendo di contare sulla resilienza di Valtaro e Valceno», conclude Fadda.
E intanto, ieri, anche il sindaco di Compiano Francesco Mariani ha alzato la voce contro l’ente guidato ora da Alessandro Fadda. Non è la prima volta che Mariani chiama in causa la Provincia per l’ormai notorio problema della Sp66, chiusa nel tratto tra piazzale Alpi e la Casa di riposo Rossi Sidoli a causa di una frana che risale a febbraio 2024.
«Condivido le parole del sindaco di Bedonia – ha dichiarato il primo cittadino di Compiano -. Mi rendo conto che gli interventi elencati da Fadda nell’intervista pubblicata sulla Gazzetta si riferiscono a progetti già programmati dalla passata legislatura; tuttavia, la Provincia deve impegnarsi a concretizzare una serie di interventi in Appennino». Per Mariani il tempo è scaduto. «Bene le parole e i buoni propositi ma ora vogliamo atti concreti – rincara Mariani -: è quasi un anno che attendiamo risposte credibili per la frana che ha colpito la Sp66».
Il disagio continua ed è enorme per chi deve raggiungere in macchina le prime case a monte del borgo: a pagare il prezzo del mancato intervento di rispristino della viabilità, è da un lato l’amministrazione comunale - accusata di immobilismo benché non abbia competenza - e dall’altro le famiglie residenti, costrette a proseguire sulla Sp4 e poi deviare per Strela, compiendo un anello. Solo chi ha una macchina piccola può transitare in paese: questa alternativa però sta presentando il conto all’antico ciottolato. «Abbiamo già dovuto modificare il trasporto scolastico e la raccolta rifiuti – rammenta il sindaco -. La chiusura di un’arteria così importante allunga, peraltro, i tempi di percorrenza delle ambulanze. Ricordo infine che il traffico sempre più intenso sulla strada comunale Strela-Breia ha reso più urgente la manutenzione del fondo». Mariani conclude auspicando un intervento più deciso da parte della Provincia.
«Siamo stanchi di pagare per la totale assenza della funzione di riequilibrio territoriale, che la Provincia deve invece mettere a terra, in collaborazione con la Regione, in particolare sui temi della scuola, della viabilità e del contrasto al dissesto idrogeologico».
r.c.
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